DOLCETTO O SPECCHIETTO?

Danilo, professione taxista, è stato vittima di un tentativo di truffa che sembra essere di gran moda a Piacenza. L’abbiamo trovato alla stazione del Cheope e ci siamo fatti raccontare come ha fregato i truffatori.

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Appena vediamo il taxi di Danilo facciamo la gag. “Scusi sa, ma mi ha rotto il fanale della bici…”. Danilo non la beve. “Se state cercando la vittima della tentata truffa, sono io”. Oggi la storia di Danilo era in prima pagina su Libertà e sui siti piacentini. Alla stazione dei taxi di Piazza Cavalli e del Cheope tutti parlano di quello che gli è capitato ieri, quando il conducente di un’Alfa Romeo ha tentato di fregarlo con la “truffa dello specchietto”. “Cerchi Danilo? Aspetta che controllo dov’è” dice un taxista in Piazza Cavalli. Passano due minuti. “Oh, sai dov’è il Danilo?” chiede il taxista a un collega che sta leggendo la Gazzetta accanto alla portiera. “E’ al Cheope”. Andiamo al Cheope e lo troviamo che chiacchiera con un paio di persone mentre un gruppetto con le bandiere delle Cisl manifesta sotto il controllo della polizia. “E’ andata così. Ero in via Boselli – racconta Danilo alla Batusa – più o meno davanti all’ex gelateria Astra. A un certo punto sento un rumore sulla carrozzeria, mi guardo in giro e noto un’Alfa Romeo 147, almeno così mi sembrava, ma non gli do peso. Controllo gli specchietti. Nessun segno, nessun danno. Niente. Riparto e torno alla stazione del Cheope”.

 PALLINA DI GOMMA

Danilo parcheggia e viene accostato da un’Alfa Romeo 147. “Il conducente si guardava attorno, secondo me voleva vedere se avevo su gente. Tiro giù il finestrino e gli chiedo se ha bisogno. Mi fa: lei mi ha urtato lo specchietto in via Boselli. Rispondo che non mi risulta. Lui insiste: me l’ha urtato. Ho controllato di nuovo i miei specchietti. Niente. Poi ho guardato i suoi. Niente. A quel punto ho capito che mi stava truffando. Così ho preso il telefono e il tizio della 147, appena mi ha visto, ha messo in moto e se n’è andato. A quel punto ho chiamato il 113”. Poco dopo la 147 è stata intercettata dai carabinieri, sempre in via Boselli, ma non si è fermata all’alt e ha proseguito la sua corsa. Il conducente è ricercato. Danilo ci mostra gli specchietti. Neanche un graffio. Resta il mistero di quel rumore che ha avvertito sulla carrozzeria in via Boselli. “Secondo me – dice – mi hanno lanciato qualcosa per simulare un urto, non so, una pallina di gomma. Le fiancate sono ok, il parabrezza pure, tutto a posto”. Danilo è un taxista, ed essendo un taxista è sempre sgamato come una bestia. Non lo freghi. “Per fortuna avevo sentito che in giro c’era questa truffa dello specchietto ed ero preparato”. Il trucco è semplice: il truffatore fa credere all’automobilista di avergli rotto lo specchietto per spillargli qualche soldo.“Questi episodi – ha detto il capo della squadra mobile di Piacenza, Stefano Vernelli – purtroppo sono frequenti. Per evitare di essere truffati, anche in caso di piccoli danni, è meglio fare la constatazione amichevole” ed eventualmente chiamare il 112. Libertà rinnova l’appello: “Se qualcuno sostiene che gli avete danneggiato lo specchietto retrovisore o cose simili, chiamate sempre le forze dell’ordine o fate la constatazione amichevole”. Altrimenti andate in bici, ma poi c’è il rischio che ve la fottano.

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