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Roberto è arrabbiatissimo. L’ha detto ai giornali e l’ha ribadito su Facebook. “Roberto Reggi – ha scritto l’Unità – ha criticato la decisione di rendere pubblica la lista dei firmatari dell’appello di centrosinistra che darà diritto di votare alle primarie”. Segue il virgolettato di Roberto: “Ci sono alcune cose che sono inaccettabili”. Reggi ce l’ha col suo partito e si sfoga con un post sul suo profilo di Facebook: “In questo fine settimana, la delusione di queste regole vergognose volute dal capo della ditta, mi è stata mitigata dall’incontro con tantissime persone generose ed entusiaste che da Torino a Salerno, da Caserta a Bergamo, fino a Catania e Trento, hanno raccolto tantissime firme di iscritti al Pd e simpatizzanti che non ne possono più di queste furfanterie di furbi e furbastri che per difendere la loro sedie sarebbero disposti a tutto. Ma ancora per poco!”. All’arrembaggio! E mentre Pier Luigi Bersani parla dalla pompa di benzina di Bettola, Matteo Renzi ha fatto il pieno e ha ricominciato il suo tuor per l’Italia. Il tachimetro dei camper segna 10592 chilometri ed è sempre in movimento, da Pordenone ad Arezzo passando per Udine e Chiusi. Il lungo viaggio di rottamazione prosegue, ma a tenere banco sono le parola di Reggi che hanno scatenato la reazione di Nico Stumpo, responsabile dell’organizzazione del Partito Democratico, o Pd, che ha replicato sul sito dell’Unità. Ecco che cosa è successo.
STUCCHEVOLI POLEMICHE
“Non c’è ombra di dubbio che ha ragione Reggi quando dice che il Pd è la casa di tutti noi, dove tutti abbiamo gli stessi diritti e dovremmo avere anche gli stessi doveri a partire da quello di non continuare a fare stucchevoli polemiche che hanno come unica possibilità di danneggiare il nostro partito”. Lo dichiara Nico Stumpo responsabile Organizzazione del Pd. “Le regole approvate oggi contengono esattamente quanto approvato all’unanimità, con i voti di tutti i delegati presenti alla scorsa Assemblea. Partecipazione e trasparenza sono i cardini a cui ci siamo ispirati e che sono dentro alle Regole della coalizione. Tutto il resto è soltanto pura polemica”, conclude.
filippo.merli@labatusa.it
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