Energumeni dell’Est che infilano la refurtiva sotto al body da donna e si spacciano per transessuali, delinquenti feticisti che rubano scarpe col tacco da uno scantinato, banditi sbadati che vanno a canale e rischiano il disastro ambientale, padre e figlia che si intascano un kit di gonfiaggio per una bicicletta. Colpi (di genio) di ladruncoli originali. Ecco la seconda puntata di “Fuorilegge”.
TESTO: PINK ANDERSON; FOTOGRAFIE: ARCHIVIO ANDERSON
I fuorilegge di provincia nascondono whisky sotto al body da donna e si spacciano per transessuali, rubano kit di gonfiaggio per biciclette, svaligiano una scarpiera e se ne vanno coi tacchi a spillo, si ribaltano in un canale col camion mentre fuggono e rischiano il disastro ambientale. Ecco sei storie di ladruncoli che hanno avuto idee davvero originali.
LINGERIE
Chi l’avrebbe mai detto che l’intimo femminile potesse servire per rubare nei supermercati? Eppure tre energumeni romeni pregiudicati furono scoperti dai carabinieri a Castelsangiovanni mentre mentre si aggiravano tra gli scaffali del supermercato Coop indossando, sotto ai loro vestiti da machi, dei graziosi body di pizzo da donna. Non si trattava di tre Vladimir Luxuria dell’Est, ma semplicemente di un trucco che serviva per intascare la merce dagli scaffali: avevano infatti praticato un buco davanti al body dentro il quale facevano scivolare confezioni di gran caffè Lavazza,whisky e deodorante. Purtroppo per loro furono acchiappati. Accadde una mattina al centro commerciale “Castello” a Castelsangiovanni. Tre romeni di 21, 22 e 23 anni furono notati mentre si aggiravano con fare sospetto tra gli scaffali. Siccome non avevano proprio l’atteggiamento dei clienti modello, qualcuno pensò bene di avvertire i carabinieri. Durante la perquisizione, i militari stupiti si accorsero dei body da donna che indossavano sotto i loro indumenti, nonostante si fossero già disfatti della refurtiva gettandola in giro per il supermercato, perché avevano intuito di essere stati scoperti. Loro provarono a fare la scena dei “diversamente eterosessuali”, ma non furono creduti.
Una mattina al centro commerciale “Castello” di Castelsangiovanni.
TACCO 12
Non c’è dubbio. I ladri che rubarono nella cantina di un’abitazione in via Gorgni erano feticisti convinti. Infatti portarono via soltanto scarpe da donna con tacchi a spillo e stivali. Il feticista, si sa, è compulsivo. Quello vero, almeno. Quando vede un paio di scarpe non sa resistere. Averle e toccarle diventa un bisogno primordiale. Ad accorgersi del singolare colpo fu, quasi incredula, la proprietaria di casa che una mattina scese nella cantina della sua abitazione nella zona di corso Europa. In ciabatte si avviava verso quello scrigno meraviglioso, che gli altri banalmente chiamano scarpiera, per indossare i suoi “high heels” e andare a lavoro. Si accorse subito che la porta di ferro dell’ingresso era stata forzata dall’esterno, probabilmente con degli arnesi da scasso. Ma l’incredulità vera e propria arrivò quando si accorse che erano sparite tutte le sue scarpe decoltè col tacco e anche i suoi stivali. Le scarpe da ginnastica, ovviamente, erano ancora al loro posto. Una ventina di paia in tutto. I ladri avevano abbandonato soltanto le scatole vuote. Null’altro fu toccato. Il fatto fu denunciato ai carabinieri della Compagnia di Piacenza.
Nella cantina di un appartamento di via Gorgni, in zona corso Europa.
PIRATI INFORMATICI
Due neodiplomati, come regalo di congedo dalla loro scuola, pensarono di entrare di notte e di rubare tutte le attrezzature dell’aula di informatica. Ma i carabinieri della stazione di Borgonovo li scoprirono e li denunciarono. Il fatto avvenne all’Istituto superiore Volta di Borgonovo. Il valore della refurtiva totale fu di circa 8mila euro. I ladri entrarono dal retro e svuotarono l’aula di informatica. Nei guai finirono due ragazzi di 19 anni residenti in Valtidone, a Nibbiano, uno italiano e l’altro di origine albanese. I due giovani all’epoca si erano appena diplomati all’istituto.
Nell’aula di informatica dell’istituito superiore Volta di Borgonovo.
BICICLETTE
Trasmettere ai propri figli dei princìpi sani e onesti. Quell’uomo lo stava facendo nel modo sbagliato. Lui, 45 anni, e la figlia 17enne furono denunciati per furto aggravato dalla polizia. Furono infatti bloccati tutti e due al supermercato Galassia dopo aver tentato di rubare un frullatore e dell’attrezzatura per biciclette. I due erano già stati notati alla sorveglianza del supermercato mentre, appartati dietro a una colonna tra gli scaffali, nascondevano in fretta e furia nella borsa della figlia la merce, per poi passare alla cassa pagando normalmente altri prodotti. All’uscita furono però fermati e trovati con la refurtiva nella borsa, che consisteva in un kit di riparazione e gonfiaggio per bicicletta. Valore? 17 euro.
Nel reparto biciclette del supermercato Galassia.
BOMBA ECOLOGICA
La fecero grossa i ladri che rubarono un camion alla ditta Trs di Caorso. Infatti, nel fuggire verso San Pietro in Cerro, si ribaltarono in un canale, provocando un disastro ambientale che, nel suo genere, non ha precedenti. Per fortuna qualcuno ci mise una pezza e corse ai ripari per evitare danni ulteriori. Infatti il camion era carico di tremila litri di olio esausto e di un centinaio di batterie da auto. Tutto materiale altamente inquinante, che richiese le operazioni di bonifica dei tecnici di Arpa Piacenza e del personale della Trs. La paura venne soprattutto dalle migliaia di litri di olio esausto che si riversarono in un canale utilizzato per l’irrigazione dei campi della zona e gestito dal consorzio di bonifica di Piacenza. Delle indagini sull’episodio si stanno tutt’ora occupando i carabinieri della stazione di Caorso. Stando a una prima ricostruzione, nella notte i ladri riuscirono a penetrare all’interno della Trs, un’azienda piacentina specializzata nel trattamento dei rifiuti speciali e pericolosi. Gli intrusi salirono subito su un camion a bordo del quale c’erano un centinaio di batterie esauste e qualcosa come tre cisterne da mille litri l’una di olio esausto. Una bomba ecologica. I ladri, nel fuggire prima dell’arrivo dei carabinieri, attraversando i campi a gran velocità, dalle parti di San Pietro in Cerro uscirono di strada, ribaltandosi dentro un canale di irrigazione, e ovviamente perdendo tutto il pericoloso carico. A questo punto scapparono a piedi facendo perdere le loro tracce.
Una notte qualunque in un canale d’irrigazione a San Pietro in Cerro.
VIDEOPOKER
Per una volta i ladri, quelli veri, con il furto di videopoker in un bar non c’entravano nulla. Fu invece il proprietario ad aprire le macchinette di notte simulando il furto per intascassi i soldi dell’assicurazione, ma i carabinieri del Radiomobile di Piacenza se ne accorsero e lo denunciarono per simulazione di reato e appropriazione indebita. Nei guai finì un piacentino di 44 anni, titolare di un bar in un paese della provincia, che si rivolse ai carabinieri denunciando di aver subito nella notte il classico furto di videopoker nel suo locale. L’inferriata alla finestra era stata segata con un flessibile e le macchinette forzate e aperte. Sul posto intervenne una pattuglia del Radiomobile che diede un’occhiata all’interno. I militari però notarono diverse stranezze. Innanzitutto le inferriate erano state tagliate dall’interno del bar verso l’esterno. E anche i videopoker erano stati forzati non con la solita precisione dei ladri professionisti, ma in maniera grossolana. E poi l’allarme risultava inserito e ben funzionante al momento del colpo. Il 44enne fu accompagnato in caserma a Piacenza e interrogato. Messo alle strette, confessò di essersi inventato tutto e di avere inscenato il furto per intascarsi i soldi dell’assicurazione. Invece rimediò le denunce per simulazione di reato e appropriazione indebita.
Una notte qualunque in un bar di un paese di provincia.
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