ERRATA CORRIGE

Ops! Pare che alcune frasi di Reggi sulle primarie parlamentari del Pd non siano piaciute ai renziani. Che, secondo l’Huffington Post, avrebbero addirittura corretto l’ex sindaco di Piacenza e braccio destro del Rottamatore durante la campagna elettorale.

reggirenzi

FOTO: INTERNET

Sembra ieri che Roberto girava col camper e litigava in televisione per difendere Matteo Renzi. Ah, bei tempi. Però alla fine ha vinto Bersani, Renzi è tornato a fare il sindaco di Firenze e Reggi rilascia qualche intervista qua e là. Per esempio all’Huffington Post, dove Roberto ha parlato di primarie parlamentari del Partito Democratico, o Pd. Ecco, sempre secondo l’Huffington Post, pare che alcune frasi di Reggi non siano andate giù ai renziani (vedere per leggere). Addirittura, scrive il sito internet, sembra che Roberto sia stato corretto da Marco Agnoletti, portavoce di Renzi. Al centro della questione ci sarebbero alcune dichiarazioni di Reggi, che avrebbe bocciato le modalità – dalla data alla platea degli elettori – delle primarie per le liste. Reggi in disaccordo con Renzi? Lui, il braccio destro di Matteo, il vicerottamatore, il capo dello staff del sindaco di Firenze, il primo dei renziani? In attesa di eventuali chiarimenti o di altre notiziole in merito, ecco che cosa è successo:

GAZEBO E PRIMARIE

“Nella smentita, c’è la notizia. Più che le primarie per i parlamentari, decise oggi dalla segreteria del Pd insieme ai segretari regionali del partito, ai renziani non è piaciuta l’intervista rilasciata all’Huffington Post da Roberto Reggi, vale a dire il capo del comitato elettorale di Matteo Renzi per le primarie per la premiership, colui che per tutta la campagna per i gazebo ha battagliato sulle regole, ha fatto da megafono alla richiesta di rottamazione, insomma soldato di prima linea della “guerra” aperta dal sindaco di Firenze dentro il Pd. Nell’intervista Reggi boccia le modalità con cui il Pd si avvicina alle primarie per le liste, dalla data indicata (il 29 e 30 dicembre), alla platea degli elettori (solo gli iscritti o chi ha già votato alle primarie per la premiership) fino alla quota di parlamentari che dovrebbe gestire il segretario Bersani senza passare dalle primarie. Insomma, Reggi non fa nessuna concessione a Bersani. Ma non è questa la linea di Matteo Renzi, fanno sapere dal suo staff a intervista pubblicata. Anzi, la decisione presa oggi a Roma è piaciuta al sindaco, certo ora si tratterà di vedere i dettagli. Quanto alle obiezioni di Reggi “non sono pienamente condivise”. (huffingtonpost.it).

scrivania@labatusa.it

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