VIALE DANTE È UNA ROTTURA

Abbiamo scoperto una cosa interessante: a dieci anni di distanza il Comune dà ragione all’ex assessore Marco Gelmini, che in un vecchio articolo di giornale datato luglio 2004 parlava della pista ciclabile di viale Dante come una cosa”assurda e senza senso”. La Batusa lo ha contattato per concedergli una piccola rivincita e per chiedergli come mai – dopo la riqualificazione della prima Giunta Reggi – viale Dante verrà rifatto ancora. Non è che nel 2003 hanno sbagliato qualcosa?

marco gelmini_prc

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Viale Dante è una rottura. Ogni dieci anni spaccano tutto e rifanno la strada. La prima volta nel 2003, quando – come ricordato dal Piacenza.it (vedere per leggere) – l’allora sindaco Roberto Reggi, al primo mandato, mandò ruspe rumorose e operai indaffarati lungo la via per rifare la strada. La seconda volta è stata annunciata un paio di giorni fa dal vicesindaco Francesco Cacciatore, che insieme all’assessore Rabuffi e al sindaco Dosi ha presentato il progetto di rifacimento di viale Dante che – hanno detto – verrà completamente rifatto. Tra le novità principali – oltre a qualche albero e all’abbattimento del cordolo di cemento che separa le due carreggiate – c’è la pista ciclabile, che sarà più protetta rispetto a quella odierna. E noi della Batusa, che siamo grandi appassionata di aquiloni e piste ciclabili, abbiamo scoperto una cosa interessante. Per caso ci siamo ritrovati fra le mani un vecchio articolo di Cronaca datato 22 luglio 2004. In quel pezzo l’ex assessore ai Lavori pubblici della prima giunta Reggi, il rifondaiolo Marco Gelmini (la cui delega dopo un paio d’anni venne ritirata e affidata a Ignazio Brambati, autore della prima riqualificazione di viale Dante – definiva la pista ciclabile una cosa “assurda e senza senso”. Tecnicamente quella di viale Dante non era una pista ciclabile, ma una corsia preferenziale per i ciclisti. “Non so che definizione hanno dato – disse Gelmini nel 2004 – ma mi sembra un’opera fatta male. Una corsia disegnata tra la strada e la zona dove le auto possono parcheggiare è assurda”. Ora, dopo dieci anni, pare che il Comune abbia dato ragione a Gelmini, dato che la pista ciclabile verrà protetta dalle macchine. Ma c’è un’altra cosa: come mai viale Dante verrà completamente rifatto a soli dieci anni dalla prima riqualificazione? Non è che nel 2003 la Giunta Reggi ha sbagliato qualcosa?

DOPPIO LAVORO? “DOPPIA SPESA DI SOLDI”

Gelmini ricorda bene la storia di viale Dante, e sulla pista ciclabile ha ancora un’idea precisa. Lo disturbiamo mentre compila le liste di Rifondazione Comunista. Inizialmente ci risponde un collaboratore. “Di che giornale siete?”. Della Batusa. “Come scusi?”. La Batusa. “La?”. Poi Gelmini ci richiama e si lascia andare ai ricordi. “Nel mio progetto sulla riqualificazione di viale Dante – racconta l’ex assessore alla Batusa – la pista ciclabile non c’era neanche. Ma la cosa strana è che a distanza di soli dieci anni debbano rifare completamente una strada. Mi sembra che così si buttino via i soldi. Se avessero fatto le cose per bene prima, ora non dovrebbero spaccare nuovamente viale Dante”. Torniamo alla pista ciclabile. Gelmini, pare che dopo dieci anni le abbiano dato ragione: ora il Comune proteggerà lo spazio riservato alle bici. “Fare le righe sulla strada costa molto meno delle ciclabili protette, e se ne possono fare di più. A questo proposito, ogni anno il Sole 24 Ore stila una graduatoria sulla base dei dati forniti dalle amministrazioni sull’ambiente e sulla qualità della vita in città. Forse Reggi aveva guardato più all’aspetto personale e propagandistico che alle esigenze della città. Se adesso rifanno tutto, significa che forse allora hanno fatto i lavori tanto per farli. La mia idea, quando ero assessore, era quella di fare i lavori pubblici una volta – e bene – per non doverli più rifare e per non spendere altri soldi. Mi sembra che in viale Dante stia accadendo il contrario”. Gelmini ha le idee chiare. “Quando rompevamo una strada per fare i lavori – dice – contattavamo le varie ditte di acqua, luce e gas per rompere le scatole ai cittadini una sola volta. E se qualche ditta voleva spaccare la strada fuori dalla programmazione non riceveva la nostra autorizzazione, ovviamente salvo guasti”. Gelmini non lo dice, ma per lui la pista ciclabile è una piccola rivincita. E il povero viale Dante, che non ha mai fatto male a nessuno, verrà spaccato ancora.

Share

Be the first to comment on "VIALE DANTE È UNA ROTTURA"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi