QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE

Anche nel caso di Piacenza si conferma il grande amore del centrosinistra per banche e finanza. Abbiamo fatto una piccola analisi e abbiamo scoperto un paio di curiosità interessanti a proposito del Consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Prima dell’aperitivo date un’occhiata qua.

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FOTO: INTERNET

La smentita è arrivata ieri sera. “La Fondazione di Piacenza e Vigevano non ha mai acquistato il titolo Fresh e non ha effettuato alcun esborso di denaro a differenza di quanto riporta il Corriere della Sera, quindi anche la minusvalenza è solo virtuale”. Firmato Giacomo Marazzi. Il presidente della Fondazione ha dato immediatamente la sua versione in risposta al pezzo del Corriere di ieri secondo cui la Fondazione avrebbe acquistato una fetta di 15 milioni di un pacchetto da un miliardo di euro arrivato dalla Monte Paschi Siena. “Lo scorso anno – ha proseguito Marazzi  – ben prima dei fatti giudiziari riportati dalla stampa in queste settimane, la Fondazione essendosi resa conto che le caratteristiche dello strumento finanziario e del titolo Fresh ad esso collegato erano differenti da quanto prospettato e comportavano rischi superiori a quanto era stato indicato avviò un’azione giudiziaria civile contro Jp Morgan e Prometeia (il consulente finanziario che, come dice lo stesso Marazzi, nell’aprile del 2008 consigliò alla Fondazione l’acquisto futuro del titolo Fresh, nota della Batusa) contestando l’operazione stessa”. Non solo. Marazzi ha detto a Libertà che “cercheremo di tutelare la Fondazione da qualsiasi illazione che possa emergere” (il che fa pensare a una possibile azione legale). Il concetto è stato ribadito poco fa dal consigliere Giovanni Rebecchi al termine del Cda convocato in via Sant’Eufemia: “Non ci sono rischi né problemi, anzi siamo orgogliosi di aver distribuito 60 milioni al nostro territorio in questi ultimi anni. Il caso Mps? Polemiche futili, non c’entriamo nulla”.

ESCAMOTAGE PER UNA POLTRONA

La notizia del Corriere è stata immediatamente smentita dalla Fondazione, ma anche nel caso di Piacenza si conferma il grande amore del centrosinistra per banche e finanza. Prendiamo la composizione del Consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano. I consiglieri – eletti per la prima volta nel 2005 insieme a Marazzi e riconfermati col presidente nel 2009 – sono in tutto 25. Tra questi due vengono scelti dal Comune (allora il sindaco era Roberto Reggi, centrosinistra), due dalla Provincia (allora il presidente era Gianluigi Boiardi, centrosinistra) e tre dai Comuni della provincia di Piacenza (indovinate un po’ a quale corrente appartenesse la maggior parte dei Comuni nel 2009…). Il nuovo presidente della Fondazione – e il nuovo Consiglio generale – verrà eletto entro marzo. Nei mesi scorsi girava voce che tra i candidati alla presidenza ci fosse anche Roberto Reggi, che nel 2005 era contrario alla candidatura di Marazzi, al quale però si riavvicinò negli anni successivi. Si diceva che il tentativo di Marazzi di far approvare una delibera per prolungare di un anno il suo mandato fosse in realtà un escamotage per tenere in caldo la poltrona della Fondazione per Reggi. Che, come impone il regolamento, doveva far trascorrere un anno senza cariche pubbliche dopo la fine del mandato da sindaco per eventualmente assumere l’incarico in Fondazione. Non se ne fece nulla per cavilli tecnici e burocratici, dato che un anno non è ancora passato – il mandato di Reggi è scaduto a maggio e il nuovo presidente, come detto, verrà eletto entro marzo insieme al nuovo consiglio generale. A proposito, circa tre mesi fa Mario Angelillo si propose per un posto in consiglio (come riportava Piacenza24 lo scorso 10 novembre, vedere per leggere). Si diceva che avesse già parlato con una serie di sindaci per rientrare tra i tre consiglieri scelti dai Comuni. Chi è Mario Angelillo? Un ex della Margherita ora al Pd, centrosinistra. Ma guarda un po’.

scrivania@labatusa.it

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