VOGLIO UNA LURIDA

Un tempo a Piacenza girava una maglia con la scritta “voglio una lurida”: la indossavano i professionisti del panino a tarda ora, quei discotecari che vanno dal paninaro per diluire il gin tonic. Volete una lurida ma non sapete dove trovarla? Ecco la mappa dettagliata dei paninari ambulanti della città, con foto, orari e specialità tipiche.

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TESTO: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE: EMANUELA GATTI

Voglio una lurida, lurida doc,
calda come un uovo alla coque;
che mi faccia un elettroschok al cuore bum bum, 
che con ardore mi conquisti corpo e mente e che mi faccia innamorare. 
(Voglio una lurida, Articolo 31, 1994)

Anni fa a Piacenza girava una maglietta con la scritta “voglio una lurida”. Molti pensavano che si trattasse di una richiesta disperata, invece era semplicemente uno slogan da professionisti del panino a tarda ora. La lurida – o i luridi, come vengono chiamati i paninari che si mettono ai bordi delle strade o nei parcheggi negli stadi – più famosa della città era quella all’imbocco di via dei Pisoni, dalle parti della stazione. Lì i giovani discotecari con troppi gin tonic in corpo si ritrovavano per mangiare qualcosa prima di tornare a casa a fare strani sogni. Il top era il panino con la salsiccia e i peperoni, ma anche la piada cotto e mozzarella spaccava. In più c’era la compagnia di qualche trans sudamericano che faceva uno spuntino prima di tornare al lavoro a rendere folkloristica la lurida. Col tempo i paninari si sono moltiplicati e qualcuno ha iniziato a tenere aperto anche di giorno, soprattutto nelle zone industriali. Certo la pausa pranzo con un paninazzo con la porchetta è roba per uomini veri, ma fortunatamente in giro ce ne sono ancora. Ora il paninaro più rinomato di Piacenza è Michele, un tizio coi baffi che si mette nei paraggi della Motorizzazione e che ogni sera dal suo furgoncino assiste al via vai delle auto impegnate nel puttantour mentre farcisce panini coi pomodori. Volete una lurida ma non sapete dove trovarla? Ci pensiamo noi della Batusa: abbiamo realizzato una mappa dettagliata dei paninari della città, con fotografie, orari e specialità tipiche. Ovviamente abbiamo scattato le foto in notturna per rendere al meglio l’idea.

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In zona via dei Pisoni, dalle parti della stazione, troviamo la paninoteca ambulante “Happyness”, quella che un tempo era la vera e inimitabile Lurida – anche se pare che la gestione sia cambiata. Protetto da un telo di plastica per riparare i clienti dal freddo e illuminato da luci verdi e viola, garantisce una vasta qualità di companatico. Unica pecca, la zona non troppo tranquilla.

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Il paninaro accanto al Polo Logistico di Le Mose ha avuto il suo momento di gloria con le vicende legate all’Ikea, sfamando i facchini che protestavano e i giornalisti al seguito. Posto in un comodo parcheggio, preferisce tenere aperto di giorno piuttosto che di notte. Il furgoncino è un modello vecchio ma fa comunque il suo dovere. Da provare i peperoni sott’olio.

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Michele è il re della notte. Sta dalle parti della Motorizzazione e da qualche anno è il paninaro più in voga della città. Il panino costa 3 euro e 50 (4 euro se diviso a metà, panino più Coca cola 5 euro) e il prezzo non varia anche se viene imbottito con cipolla, crauti e tutto il resto. Ampia gamma di birre in bottiglia e macchina del caffè per i veri nottambuli. Unica avvertenza: per arrivarci bisogna stare in coda dietro a quelli che vanno a prostitute.

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A pochi metri di distanza da Michele, nello stesso spiazzo di Le Mose, c’è un paninaro atipico che – immaginiamo per evitare di fare concorrenza all’altro – tiene aperto di giorno. E’ gestito da due donne, come dice il cartello giallo affisso sul furgoncino (paninoteca da Svetlana e Debora) e di notte è protetto da new jersey bianchi e rossi. L’ideale per chi vuole mangiare qualcosa prima di sostenere l’esame di guida per la patente.

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In zona cimitero, appena dopo il cavalcavia che porta sulla via Emilia Parmense, c’è un paninaro fermo sulla destra. E’ uno dei luridi storici della città ed è il punto di riferimento per quelli che vanno al Baciccia. Ci dicono che il panino non è male, ma che la vera specialità sono le piadine cotto e formaggio con possibilità di aggiunta di ogni condimento, dalla maionese ai sottaceti.

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Lungo via Emilia Parmense, nel parcheggio del Simply – davanti al palazzo con la sede piacentina dell’Agenzia delle entrate – c’è un paninaro che ha sempre esposta la bandiera brasiliana. Anche questo stranamente sabato notte era chiuso e nei paraggi non c’erano segni di vita. Un tempo la specialità era la Picanha, che altro non è che il codone di manzo tagliato nella tipica maniera brasiliana. Ovviamente si possono trovare anche i normali panini con la salsiccia.

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2 Comments on "VOGLIO UNA LURIDA"

  1. bene……………….

  2. bella galli

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