TRESPEEDY GONZALES

Reggi cercò di stargli dietro e svenne, Dosi non ci provò neanche e si presentò al via della camminata non competitiva con una tuta in triacetato e vecchie scarpe Asics: quando si parla di maratona Massimo Trespidi non ha rivali politici. Da Piacenza a New York, storia del presidente maratoneta.

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TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: FACEBOOK

L’unico che ha provato a stargli dietro è svenuto. E’ accaduto qualche anno fa e il temerario è Roberto Reggi. Si correva la maratona di Piacenza e Reggi fece l’errore di provare a tenere il ritmo di Massimo Trespidi, ma evidentemente non era abbastanza allenato. La loro era un’eterna sfida: tutte le volte che c’era la maratona il presidente della Provincia sfidava il sindaco del Pd e tutte le volte lo batteva. Reggi, che come sapete è un tipo orgoglioso, cercò di tenere il passo di Trespidi senza avere sufficienti chilometri nelle gambe. Beh, a un certo punto rallentò e stramazzò al suolo. “Momenti di paura per il sindaco Roberto Reggi, crollato e rimasto praticamente privo di sensi in via Veneto, a due chilometri dal traguardo della mezzamaratona. Il primo cittadino – scriveva Libertà l’8 marzo 2006 – aveva preso il via senza essersi troppo allenato e ha accusato un malore da stress. Il sindaco si è ripreso sull’ambulanza che lo stava portando in ospedale”. Quel giorno Reggi capì di aver commesso un grosso sbaglio: errare è umano, ma cercare di star dietro a Trespidi è rischioso. Dopo quell’episodio il sindaco – che comunque con le scarpe da ginnastica se la cavava piuttosto bene – lasciò perdere e negli anni successivi tenne il proprio passo e arrivò al traguardo mano nella mano con la moglie mentre Trespidi era già vestito e profumato col suo record in tasca. Paolo Dosi, che come sapete è un tipo sgaggio, non ci ha neppure provato: un paio d’anni fa si presentò alla partenza della maratona con un paio di vecchie Asics e una tuta in triacetato, pronto per la camminata non competitiva. E Trespidi, senza più sindaci del Pd da sfidare, lottò contro il tempo e vinse anche lì: primato personale sui 21 chilometri della mezzamaratona.

STRETCHING A CENTRAL PARK

Noi della Batusa corriamo solo per scappare dai mariti, ma siamo grandi appassionati di manifestazioni podistiche e in particolare abbiamo grande stima per la lepre, il povero cristo che si fa un culo così per fare l’andatura del suo compagno in lotta per la vittoria finale. Massimo Trespidi è entrambe le cose: lepre e grande favorito per il trionfo. Si fa l’andatura e si lancia la volata da solo. Non ha bisogno di nessuno, lui. Il giorno della maratona, come abbiamo scritto ieri (vedere per leggere), è il suo giorno. Non aspetta altro da un anno e per un anno si allena sulle strade piacentine per battere se stesso e i propri record. Il giorno della maratona il presidente della Provincia si presenta al via con gli scarpini professionali, il K-way per proteggersi dal freddo e le calze di spugna a metà polpaccio. Poi, poco prima della partenza, azzera il cronometro che porta al polso e punta i consiglieri comunali della maggioranza. Li sfila uno a uno, con un ritmo da professionista e un ghigno nascosto. Quando li aveva, rideva sotto i baffi nel vedere gli avversari politici arrancare e perdere terreno, sopraffatti dal presidente maratoneta. A un certo punto Trespidi ha cominciato ad annoiarsi e ha puntato ancora più in alto: la maratona di New York. Ma il presidente della non si è accontentato della semplice partecipazione e nel 2011 ha fissato il suo primato personale risultando il primo tra i piacentini in gara (c’era anche Paola De Micheli, ma se la prese comoda e non impensierì minimamente Trespidi). Poi, arrivato al traguardo, esternò tutta la sua soddisfazione. “I piacentini si attendevano dal loro presidente l’impresa a New York” disse Trespidi raggiante (in realtà ai piacentini importava poco o nulla, loro sono così: a un grande risultato sportivo, chissà perché, preferiscono che vengano sistemate le strade provinciali). “Dedico questa vittoria a tutti loro” disse ancora il presidente, che finì sulle prime pagine dei giornali con la medaglia al collo e lo sguardo fiero. Proprio i giornali seguirono con grande attenzione i giorni precedenti all’impresa, pubblicando foto di Trespidi che faceva stretching a Central Park e riportando la cronaca degli allenamenti prima della maratona – che chiuse in 3 ore 24 e 15. Trespidi insegna a scuola, è presidente della Provincia e coordinatore provinciale del Popolo della Libertà. Ma la corsa è une vecchia passione difficile da abbandonare. Il 3 marzo è vicino. Trespidi è pronto a farsi immortalare dal fotografo di Libertà mentre taglia il traguardo con le braccia al cielo.

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