B PER VENDETTA

I bettolesi hanno studiato ad arte la fregatura suprema: hanno fatto vincere Bersani con Renzi, lo hanno spinto durante la campagna elettorale per le Politiche e alla fine hanno votato Berlusconi spiazzando lui e le testate piacentine, già pronte a raccontare la bella parabola del figliol prodigo. E’ la Vendetta Finale per quella storia del ponte sul Nure che a Bettola non hanno mai dimenticato.

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TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Il primo bettolese che avevamo incontrato beveva Montenegro con la cannuccia. Da lì si era capito subito che c’era qualcosa di strano nell’aria, una sorta di menefreghismo generale nei confronti del figliol prodigo. Però non volevamo crederci. I giornali – sia quelli nazionali sia le testate piacentine – avevano dato grande risalto al valore simbolico del comizio di Pier Luigi Bersani alla pompa di benzina del padre, primo appuntamento della campagna elettorale per le primarie del segretario del Partito Democratico. Matteo Renzi aveva scelto il camper, Bersani aveva risposto con la benzina. E tutta Bettola – scrivevano – era pronta a scendere in piazza al suo fianco. Siccome eravamo sicuri che il giorno del comizio Libertà e i siti internet avrebbero parlato di “bagno di folla”, “tutto esaurito” e “grande successo” anche se ci fossero state venti persone, noi della Batusa eravamo andati a Bettola la notte prima del comizio per vedere se fervevano i preparativi per il gran giorno (vedere per leggere). Trovammo un paio di ubriachi che risposero simpaticamente alle nostre domande con un “Bersani chi?”, un metronotte annoiato di guardia al furgoncino della Rai che non sapeva neppure che cosa stesse sorvegliando, qualche pesce – ovviamente rosso – stanco di vivere nella fontana della piazza e un ristoratore che si lamentava perché nessuno gli aveva ancora detto come comportarsi coi pellegrini in arrivo, oltre a un barista gentile e loquace che confermò quello che noi della Batusa sospettavamo: ai bettolesi, di Bersani, importa poco o nulla. E’ nato lì, semplicemente, e ogni tanto va a trovare i parenti, ma quello alla pompa di benzina è stato il primo comizio che Bersani – già presidente della Regione, deputato, ministro ed eurodeputato – ha tenuto nel suo Paese. Non c’erano striscioni, non c’erano bandiere. Bersani parlava alla terra natia e per Bettola era una notte di silenzio e di noia. Una notte come un’altra.

 IL TRIONFO DEL PROFETA IN PATRIA

Alla fine venimmo a sapere che c’erano più persone in piazza per la festa degli alpini che per il comizio di Bersani, ma non è questo il punto. I bettolesi hanno buona memoria e ricordano quando crollò il ponte sul Nure e Bersani – già brillante politico in carriera – quasi non se ne accorse. Si sono legati al dito quella storia e gliel’hanno fatta pagare con calma, sul più bello, perché la vendetta è un piatto che va servito il giorno delle elezioni Politiche. Alle primarie i bettolesi votarono a favore di Bersani e lo illusero di essere dalla loro parte (Renzi vinse a Farini perché a Farini, si sa, devono sempre fare il contrario di quello che fanno a Bettola per questioni di campanilismo). Alla stampa locale non parve vero: finalmente una bella storia da raccontare esaurendo tutto il campionario di luoghi comuni, dal trionfo del profeta in patria alla parabola del figliol prodigo. Bersani vince a Bettola, Bettola è con lui. E i bettolesi – gente sgamata – ha lasciato che i giornali scrivessero. Certo, la maggioranza di loro insistevano sul fatto che un possibile premier di Bettola non avrebbe cambiato la vita ai bettolesi, ma parteciparono comunque alla vittoria di Bersani su Renzi. Intanto, lontano dagli occhi indiscreti dei giornali che continuavano a raccontare la loro bella favola, gli abitanti di Bettola mettevano a punto la Vendetta senza tralasciare particolari.

UN’ALTRA ILLUSIONE: LA LENZUOLATA

La prima parte del piano aveva funzionato alla grande: Bersani era riuscito a diventare candidato premier del centrosinistra, tappa fondamentale per la perfetta riuscita della fregatura finale. I bettolesi hanno atteso la campagna elettorale per le Politiche e hanno messo in atto la fase due, la seconda grande illusione: far credere a Bersani che anche nella sfida contro Berlusconi sarebbero stati dalla sua parte. Una domenica d’inverno organizzarono una lenzuolata in suo onore e Bersani, fiero col suo mezzo sigaro tra i denti, posò sorridente sotto gli striscioni per le foto di rito dei quotidiani. Dopo qualche settimana è finalmente arrivato il giorno delle Politiche. E i bettolesi hanno completato la Vendetta Perfetta, votando centrodestra sia alla Camera sia al Senato. Oggi la notizia principale delle testate piacentine è proprio questa: Berlusconi che vince nel paese di Bersani. Le percentuali parlano chiaro: 41,48 per cento alla Camera e 40,98 per cento al Senato a favore del centrodestra. Un colpo di scena che ha esaltato i quotidiani politicamente schierati contro Bersani e contro il Pd, come il Giornale, che ieri sera ha scritto il più facile dei pezzi: “Disfatta Bersani: perde anche a Bettola” (vedere per leggere). I bettolesi non hanno dimenticato il ponte sul Nure e hanno fregato il figliol prodigo sul più bello. B per Vendetta.

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