AUTO BLU E CODE ALLA VACCINARA

Una cara amica della Batusa è andata un paio di giorni a Roma con l’idea di partecipare al “Festival della coda alla vaccinara”, ma s’è ritrovata a Montecitorio durante l’elezione del presidente della Repubblica, tra contestatori con le borsine del Conad e tizie col tacco 15 che domandavano a tutti “ma sta per uscire qualcuno di famoso?”.

roma

TESTO: ELISA ZURLA; FOTO: FACEBOOK

Metti una toccata e fuga a Roma nel fine settimana programmata da febbraio, aggiungi condizioni meteo strepitose e innaffia il tutto con l’inaspettata puntualità di Trenitalia. Sembrerebbe un quadro perfetto, ma… No, puntuale come uno Swatch Scuba del ’93, arriva l’agghiacciante notiziona: elezione del presidente della Rebubblica.  Non si demorde, si va avanti, nonostante già in Stazione Centrale si notino le prime avvisaglie del caos allo store di Mr. Panino, dove un gruppo di anziani bolognesi, tra un “cotto-mozzarella” e un “quello con la bistecca e la salsa rosa”, sghignazzano sulla mancanza del panino alla mortadella, con il bullo di turno che a gran voce millanta di avere un cugino di Reggio Emilia che alle elementari era in classe con la moglie del vicino di casa del nono fratello di Prodi. A questo punto il richiamo è troppo forte: “Andiamo a Montecitorio a mangiare un panino porchetta-puntarelle dal Lollo?”. Ovviamente sì
Lo scenario è il classico. Caos da Studio Aperto.  Centinaia di essere umani si accalcano in piazza Montecitorio. La polizia blocca tutti gli ingressi per evitare problemi di ordine pubblico. Spuntano ovunque parabole di dimensioni illegali. Ma il vero punto forte della situazione, ciò che dona come sempre grandi soddisfazioni, è l’uomo, inteso come diversa percezione dell’evento. C’è il protagonista che vorrebbe sfondare la celere, ma non si avvicina più di tanto perché il solo aver incrociato lo sguardo di uno di loro, gli ha fatto venir voglia di avere la mamma vicino, poi c’è l’alternativo-basso profilo che protesta con un foglio A4 in una busta plastificata recante la scritta “BASTA!”(che va sempre bene), poi ci sono i turisti curiosi dall’abbigliamento patchwork che ne approfittano per farsi un picnic con le borsine del Conad. E per finire, il meglio: le tizie per cui ogni occasione è buona per entrare nel mondo dello show business:  tacco 15, leggins, maglia monospalla, borsa griffata e occhiale di tendenza. Passano con estrema agilità dalla forza dell’ordine al giornalista,alla guardia del corpo solo per un “ma esce qualcuno di famoso tra un po’?”.
Il calo psico-fisico impone una pausa alla trattoria del Gallinaccio dove, mentre la tv è sintonizzata sui pronostici e dalle casse dello stereo parte un commovente ”No, nun te lasso mai, Roma capocciaaaaaa, der mondo infameeeee”, il cameriere ti accoglie con “sevabbbbè, ma checce frega de ‘sti infami”. Roma caput mundi.

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