I voti non ci piacciono. Le pagelle neppure. Si vede che siamo stati traumatizzati dalla scuola. Così, invece del classico “pagellone”, abbiamo scelto 12 protagonisti tra tutti quelli che hanno portato la Lupa in serie D. Dal “bomber diversamente settentrionale”, Carmine Marrazzo, al sindaco Paolo Dosi.

FOTO SPORTPIACENZA: CARMINE MARRAZZO

ALESSANDRO CORTESI: perché, essendo innamorati di Andrea Pirlo, i giocatori così ci fanno impazzire. Testa alta, lancio lungo, due tocchi al massimo, sa dove dare la palla ancora prima di riceverla. E’ arrivato a gennaio. Ha cambiato la Lupa.
DANIELE “BILLO” ORLANDINI: perché quel gol sotto il diluvio a Fiorenzuola è stato uno dei più importanti del campionato e forse il preferito dai tifosi biancorossi.
BOMBER ARENA: perché nel calcio vince chi fa un gol in più dell’altro e quando hai in squadra uno come Arena vai sul sicuro. Centravanti classico, di quelli che la buttano dentro sempre e non dicono frasi retoriche come “il gol non è tutto, mi piace anche aiutare la squadra”, come dicono certi attaccanti per mettere le mani avanti (poi di solito finiscono la stagione con 3 gol all’attivo, uno su rigore, però hanno aiutato la squadra, eh, vuoi mettere?).
BOMBER MARRAZZO: perché il “bomber diversamente settentrionale”, come viene chiamato dagli ultras, è diventato l’idolo della folla un minuto dopo essere arrivato alla fine di dicembre. Quando stoppa il pallone e si avvita su se stesso, il suo movimento classico, puoi già alzarti in piedi. Anche lui, come tanti altri, con l’Eccellenza non c’entra nulla.
FRANCESCO “FOX” VOLPE: perché, al di là dell’andamento altalenante, è il legame tra il passato e il futuro. Restare a Piacenza rinunciando a contratti importanti è stato un gesto indimenticabile per tutti i tifosi del Piace, che non a caso, da due partite a questa parte, quando esce dal campo cantano “resta con noi!”.
DEDE VALLA: perché per una volta i tifosi sono stati davvero il dodicesimo uomo in campo, e il dodicesimo uomo in campo della Lupa è Dede Valla, titolare o tra i primi a entrare in campo quando le cose non andavano nel verso giusto. Per lui, ultras del Piacenza, esultare sotto la Nord dopo un gol è stato qualcosa di indimenticabile.
ALESSANDRO “CHIQUITITO” MINASOLA: perché ha esordito in prima squadra a 16 anni ed è il simbolo di quello che dovrà fare il Piace nei prossimi anni: crescere ragazzi così, farli giocare senza paura e lanciarli nel calcio che conta.
MISTER VIALI: perché la Lupa era la squadra più forte del campionato, perché aveva i giocatori migliori e una società che ha investito come nessun’altra per l’Eccellenza, ma per una volta concordiamo con un luogo comune pallonaro: i campionati, oltre che sulla carta, vanno vinti sul campo.
MARZIO MERLI: perché aveva a disposizione un budget invidiabile e l’ha sfruttato alla perfezione, centrando l’obiettivo della promozione. E poi perché condivide tutti i video della Batusa sulla sua bacheca di Facebook.
FRATELLI GATTI: perché vedere Stefano durante una partita è uno spettacolo nello spettacolo, così come vederlo saltare sulle note di “chi non salta grigiorosso è!” col fratello Marco. La promozione in D è l’inizio del loro progetto. Un ottimo inizio.
TIFOSI: perché non era facile passare dalla serie B all’Eccellenza nel giro di tre anni, e perché hanno riportato quell’entusiasmo indispensabile per invogliare i piacentini a tornare allo stadio. Per loro parlano i numeri (e i cori).
PAOLO DOSI: perché non ci ricordiamo di averlo mai visto allo stadio, né sappiamo se sa chi sia bomber Marrazzo, ma il sindaco ha comunque dimostrato di essere vicino alla Lupa dettando al suo addetto stampa una nota da diffondere alle testate piacentine: “Un traguardo meritato, conquistato sul campo con tenacia e qualità di gioco, che oggi tutta la città festeggia insieme a voi”. Evvai!

filippo.merli@labatusa.it