NEREO

Nereo s’è rotto di espressioni come “muoro” e “dilusione” e non ne può più della nuova moda della cucina da reality show e degli chef che diventano star. Ogni tanto si può anche bere il vino Ronco e mangiare in una bettola.

IMG_5022

TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI

Per cortesia, mi lasciate mangiare male?
Ok, ok, la domanda utilizzata come titolo può a un primo impatto cozzare con quanto scritto, detto e professato dagli albori della nostra rubrica; e in effetti per cozzare cozza. Ma soffermiamoci un istante per tirare il fiato in questa costante e affannosa corsa modaiola al ristorante figo, al piatto innovativo e allo stramaledettatamente necessario rapporto qualità prezzo (molti abusano di quest’ultimo “modo di dire”, spesso senza sapere davvero quanti e quali siano i reali costi per gli operatori del settore.) Certo, nella vita bisogna sempre guardare avanti, ma spesso è necessario e saggio voltarsi e osservare da dove veniamo per comprendere dove stiamo andando. In un “micro secondo” (sull’asse dei 2013 anni) lungo 68 anni, dal 1945 a oggi, siamo passati dalla fame vera, quella della guerra, alla mania delle diete e a coniare tragici termini come “video chef” (Rugiati, tanto per fare un nome). Oggi tutti cucinano, molti vanno a farlo in tivù con risultati ridicoli e pasticciati, e negli ultimi due o tre anni dopo calciatori e veline, gli chef star sono i personaggi più amati, invidiati e imitati. Chef star che lasciano il loro ristorante in mano ai sous chef per andare a spadellare davanti alle telecamere o a fare i giudici, mentre nei loro costosissimi locali i clienti affluiscono nella speranza di trovarli, evento ormai sempre più raro. Quando vado in uno di questi ristoranti e alla mia domanda mi viene risposto “oggi lo chef non è presente”, mi sento un po’ come se avessi pagato un biglietto per un concerto degli U2 e al loro posto sul palco mi trovo la cover band del momento: magari piacevole, ma da un punto di vista professionale è inacettabile. Ovviamente in un momento storico così difficile se tutto questo crea introito e posti di lavoro ci sta, ma tenere gli occhi sulla palla credo sia necessario al fine di evitare che proprio bolle modaiole come questa, una volta scoppiate, non siano un ulteriore tassello di quella crisi economica che sta attanagliando tanti ristoratori e normali osti che faticano sempre di più a tenere in piedi le loro attività.
E in questa paradossale situazione qual è lo stato d’animo di coloro ai quali di tutto questo non frega assolutamente nulla? Quello di arrogarsi ancora l’antico diritto di mangiar “male” se lo si vuole, senza essere additati come sfigati perché non hanno compreso l’utilità della cucina molecolare di Adrià e la sua spuma di spaghetto alla vongola, l’agnello crudo nel guscio d’ostrica di Bottura e l’incazzatura di Ramsey se il solito pettine di mare prima non è sbollentato. Persone che non vogliono sentirsi in colpa se pranzano con il salame tagliato spesso, amano il vino in cartone che costa poco e si sono rotti le palle di accendere la televisione e trovare a ogni ora qualcuno che spiega una ricetta regionale dove c’è sempre un ingrediente che tanto dalle tue parti non troverai mai. Oppure essere contenti, sereni e felici di mangiare in una bettola, sentendosi comunque socialmente accettati. “Sono andato a mangiare da xxx…” dice lui. “Che cosa? Ma si spende una follia e si mangia male. Devi andare da yyy, lì sì che stai bene e spendi il giusto…” risponde l’altro. “Ah sì? Quando ci sei stato?” domanda il primo. “Mai. Me lo ha detto la Cicci, che glielo ha detto il Beppe che ha sentito dalla Susy che alcuni suoi colleghi hanno dei cugini che ci vanno spesso” risponde il secondo. Stiamo sereni e preventiviamo che come tante altre iatture della vita ben più gravi, ogni tanto ci può anche capitare di mangiare di merda.

Share

Be the first to comment on "NEREO"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi