CHIEDI CHI ERANO I SINTI

Chi sono i sinti? Chi organizza il raduno? Arriveranno davvero? C’è da temere per le nostre biciclette? Abbiamo fatto una piccola ricerca e abbiamo scoperto che i sinti italiani sono organizzatissimi: hanno blog, periodici cartacei, pagine Facebook e persino una radio che passa pezzi gitani 24 ore su 24.

sinti

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Radio “U Velto” passa un tipico pezzo gitano. Qui alla Batusa non avevamo la minima idea di come fosse un tipico pezzo gitano, ma a quanto pare è una musica con i violini e le chitarre che attaccano duro e i tizi che cantano “tichi tichi tà tichi tichi tà”. E’ molto più aggressivo di un rap di Emis Killa, anche se dopo un po’ i violini rompono. Radio “U Velto” è una piccola stazione che trasmette in streaming in tutto il mondo – per ascoltarla è sufficiente andare sul sito sucardrom.blogspot.it e alzare l’audio del computer – ed è la radio ufficiale dell’Istituto di Cultura Sinta. Se non fosse stato per le polemiche legate al raduno dei sinti del Nord Italia in programma a Piacenza dal 19 al 27 maggio non saremmo mai finiti su Radio “U Velta” e non avremmo mai avuto altri gruppi gitani al di fuori dei Gipsy Kings. Ma dopo l’Adunata degli alpini, che i piacentini ancora rimpiangono, il raduno dei sinti è l’argomento principale che pare tenere banco in città. Tutto è cominciato qualche settimana fa, quando il consigliere regionale della Lega Nord, Stefano Cavalli, ha parlato di “scelta dissennata” e di “barricate” a proposito del raduno. Cavalli ci è andato giù piuttosto pesante: “Piacenza – ha detto tramite un comunicato ufficiale – non è il ricettacolo degli zingari. Siamo pronti a scendere in strada per protestare contro l’assurda decisione di ospitare in città il maxiconvegno dei sinti del Nord Italia. I sinti non sono una presenza gradita. Il sindaco Paolo Dosi ci dica quali i costi che graveranno sulle tasche dei cittadini”. Dosi ha spiegato che Piacenza ospita il raduno dei sinti da otto anni e che nessuno, prima d’ora, se ne era accorto. Il sindaco ha ribadito il concetto anche ieri con un lungo post sulla sua bacheca di Facebook: “Le leggende metropolitane sono inaffondabili. Da qualche settimana si è sparsa la voce che, alla fine del mese, Piacenza ospiterà un grande raduno di sinti. Mi arrivano messaggi del tipo: “Bene gli alpini, ma i sinti…”. Oppure: “Ma dove li metterete i 10.000 zingari del raduno? Li farete arrivare in città? Rinforzate il servizio di polizia?  Gli organizzatori – ha aggiunto – hanno versato, come sempre, una cauzione di 5.000 euro e il comune non dá nessun contributo. Fintanto che riusciremo a vivere in uno stato di diritto, proveremo a garantire il libero esercizio di un diritto semplice e fondamentale: quello di riunirsi”.

STORIA DI UN PASTORE PENTECOSTALE

Ma chi sono i sinti che si ritroveranno sotto al tendone a Montale? Arriveranno veramente? Chi organizza il raduno? C’è da temere per le nostre biciclette? Abbattere i luoghi comuni che accompagnano gli zingari, quelle “leggende metropolitane inaffondabili” di cui parla Dosi, è tra i punti fondamentali di Adimez, la Missione Evangelica Zigana che organizza il raduno. “Ebbene sì, la mala informazione ha diffuso una bufala senza precedenti per la storia di queste etnie in un paese civilizzato e democratico come il nostro: tutti i 140mila sono definiti zingari ovvero sudici, ladri e rapitori di bambini. Tutti classificati nello stesso modo. Sarebbe come dire che a Napoli sono tutti camorristi: la camorra esiste ma non appartiene a tutti. Tra i sinti e rom ci sono ladri e malviventi ma non sono la maggioranza, anzi è vero il contrario” si legge sul sito ufficiale di Adimez. I sinti che arriveranno a Piacenza sono evangelisti, girano l’Italia per diffondere la parola del Vangelo e, come ha spiegato uno degli organizzatori a Libertà, quelli del raduno “saranno nove giorni di incontri in cui leggere, spiegare e cantare la parola del Signore”. I sinti della Missione Evangelica Zigana sono ricollegabili all’opera di dottrina di un pastore pentecostale francese, Clément Le Cossec, fondatore di una missione di assistenza umanitaria e spirituale in India e predicatore del Vangelo tra rom e sinti in Francia. “La Missione evangelica zigana in Italia nacque negli anni 80 del ‘900 ed è una diretta continuazione del revival che ebbe inizio in Francia nel 1948. In pratica significa che dei pentecostali zigani francesi evangelizzarono quelli italiani”, si legge ancora sul sito di Adimez. I sinti italiani sono organizzatissimi: oltre a Radio “U Velto” hanno blog, periodici cartacei, una pagina Facebook con più di 4mila iscritti (“Questi sono i SINTI”) e vari portali sparsi sul web. Secondo il sindaco Dosi, a Piacenza dovrebbero arrivare tra i 400 e i 500 sinti, con la Bibbia sotto al braccio e Radio “U Velto” a tutto volume.

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