IL DILETTANTE VESTE PRADA

Il festival del cinema di Cannes è niente in confronto al Gran Gala dei dilettanti. Domani decine di calciatori abbronzatissimi e coi capelli ingellati sfileranno sulla passerella di Agazzano e ci proveranno con le vallette. Balotelli di borgata, Beckham di provincia: vinca il più figo.

gala

Domani è la Sera. Non può essere un giorno qualunque e non lo sarà. C’è chi lo aspetta da un anno, c’è chi vive per un simile momento di gloria. Perché domani è il giorno del Gran Gala del calcio dilettanti piacentino. Il red carpet sarà nella piazza di Agazzano, coi presentatori, le vallette e tutto il resto. Ma i veri protagonisti saranno loro, i Cristiano Ronaldo del calcio piacentino, i Balotelli di borgata, i Beckham di provincia che saranno premiati per la stagione appena conclusa. I dilettanti piacentini avranno preparato tutto nei minimi dettagli. Saranno andati a farsi fare un paio di lampade e a scegliere un taglio di capelli moderno, avranno sputtanato i risparmi di una vita da Perry’s per una camicia di Ralph Lauren o per una pashmina elegante, i più tamarri avranno fatto un salto da Mangano per una maglietta con lo scollo a V o per un paio di jeans strappati. Saranno agitati, tesi, nervosi: “Oddio, e se inciampo mentre faccio la passerella?”. Il gel non sarà mai abbastanza, i dettagli faranno la differenza: l’angolo della maglietta fuori dai pantaloni, l’orecchino, il braccialetto, i pantaloni dentro le calze. Dopo un anno di partite e di aperitivi al Cristiania arriva il momento sacro, biblico. Tutti sperano di vincere il premio come miglior giocatore, tutti si chiameranno “bomber” tra di loro e si daranno pacche amichevoli sulle spalle, ma s’incazzeranno di brutto se il premio andrà a qualcun altro.
I primi a organizzare una cosa simile sono stati quelli di Cronaca con l’Oscar dei dilettanti. Più o meno in questo periodo i giocatori venivano premiati con la statuetta alla Veggioletta. Durante l’anno si assistevano a scene di delirio: in redazione arrivavano telefonate di bomber che richiedevano il conteggio dei tagliandi, qualcuno chiedeva se il conteggio avvenisse alla presenza di un notaio come nei quiz di Carlo Conti, altri cercavano di convincere i giornalisti a spifferare quanti punti avesse questo o quel giocatore. Nell’apposita scatola posta all’ingresso c’erano migliaia di schede. I dilettanti costringevano genitori, amici, parroci e baristi a comprare il giornale e a votare per loro. Altri facevano il giro dei bar della città e senza farsi vedere ritagliavano il tagliando e andavano a imbucarlo in via Chiapponi. Molti probabilmente si autovotavano perché pur di vincere la statuetta e di avere la foto sul giornale erano pronti a tutto. I migliori erano quelli che, durante la premiazione, facevano finta che non gli fregasse niente e poi contemplavano la statuetta per ore, come in estasi. Facevano commenti sui premi: “E’ giusto, è giusto, quello è un bomber”; “Mah, non sono d’accordo, quest’anno ha fatto la differenza solo nelle ultime due partite col San Corrado e il Bivio Volante”. Andrea Volta, il gran cerimoniere dell’Oscar e del Gran Gala, l’esperto che conosce anche le caratteristiche tecniche della bisnonna del terzino destro della Folgore, l’uomo che ha creato dei veri e propri mostri del tiraggio, è pronto. I dilettanti pure. Domani è la Sera. Vinca il più figo.

filippo.merli@labatusa.it

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