NEREO

Siete in crisi di risultati con la vostra fidanzata? Andate da “Sugone” a Rivergaro e vedrete che passerà tutto. Basterà seguire le dritte di Nereo.

nereo oggi

TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI

Pareva che fosse arrivata la bella stagione, così decido di andare a mangiare nel più classico dei fuori porta piacentini: a Varghèr. Mi piace, Rivergaro, mi piace molto, così prendo la macchina per scappare da Piazza Cavalli, dove i primi 5 gradi di temperatura oltre i 10 (15 gradi per i più pigri), mi ha già fatto fare capolino a qualche bermuda, ciabatta e marsupio, così capisco: è giunta l’ora di andare in valle. Il ristorante Caffè Grande nella piazza del paese, è un ristorante molto conosciuto e non solo dai piacentini, ma dai tanti turisti delle nostre belle valli e da molti cugini di città limitrofe che ne fanno tappa quasi abituale. Di tradizione familiare Bertuzzi da anni, offre un menu tipicamente piacentino, e a mio modestissimo parere sui primi piatti è il migliore della sua categoria.
In cucina la Betty è in grado di produrre tortelli e anolini come è difficile trovare in altri posti; chiaramente la ricetta è quella tradizionale, ma la marcia in più è nella sua manualità capace di tenere la forma molto piccola e “stagna”, molto “stagna” la cottura. In poche parole non arrivano tortelli aperti e agonizzanti in un letto d’olio e su barelle fatte di enormi foglie di salvia a simulare una tragica guarnizione. Tra i primi interessanti anche i tagliolini con julienne di Verdura e fonduta di Parmigiano e gli gnocchi di patate con gorgonzola e noci. Se prima di questo desiderate un antipasto oltre ai soliti salumi che accelerano il processo emorroidale di tutti, spesso mangio questa insalatina di faraona che vanno a recuperare a Viustino dal mio amico Pigorini. Come secondo ho mangiato l’involtino di coniglio con verdure, mandorle e tartufo, ma trovate anche maialino da latte al forno con cipolle di Tropea agrodolci e filetto di manzo al pepe verde o alle erbette provenzali. Da tradizione modaiola in menu c’è pure una “ruota” di formaggi… Molti ristoranti ultimamente usano questo termine, “ruota”, forse perché credono che servendoli su piatto circolare e proponendo la loro degustazione in senso orario come consigliato dal fornitore che li approvvigiona, ci si avvicini al principio di rotolamento, ma non c’entra una viola. “Selezione” è molto più adatto…
Se andate, concludete con il sublime zabaione. In sala Fabrizio, il fratello della Betty, attento a tutto e ottimo consigliere di una lista di vini piacentini ma che ogni tanto strizza l’occhio su qualcosa di interessante in Toscana e Piemonte. Due portate, più dolce, più bottiglia senza pretese sui 35 euro a cranio. Ottimo rapporto qualità prezzo. Al prossimo boccone!

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1 Comment on "NEREO"

  1. ti pagano per fare questo faticosissimo lavoro??? E scusa al ristorante saldi il conto o strizzi l’occhio alla Betty.. 😉

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