Stasera Carlo Mistraletti ritenterà l’impresa che l’ha reso famoso: attraversare il Po a nuoto. I giornalisti seguiranno tutto dalla riva con la speranza di ritrovarsi tra le mani la notizia del secolo: Mistraletti divorato da un siluro.
TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: ARCHIVIO ILPIACENZA.IT
C’è un Mistraletti nel Po. Non è il titolo di un nuovo pezzo folk di Daniele Ronda, ma è quello che accadrà stasera intorno alle 17, quando Carlo Mistraletti, tempo permettendo, ritenterà l’impresa che l’ha reso famoso: attraversare il Po a nuoto e approdare sulla sponda lombarda. Ormai da quattro anni (molto prima che Beppe Grillo attraversasse lo Stretto di Messina), più o meno in questo periodo, Mistraletti si tuffa al grido di “salviamo il Po!”. Ci dicono che il medico promotore dell’iniziativa “Lo sbarco in Lombardia”, volta a sensibilizzare la comunità piacentina sul grande fiume, è carico come sempre: se ne fotte delle storie sull’inquinamento e sfida le acque non proprio cristalline del Po per andare dall’altra parte. Di solito funziona così: Mistraletti arriva, dice qualche parola, si mette la muta, la cuffia e gli occhialini. Poi un prete benedice le acque e Mistraletti si butta. Nuota un po’ a stile libero e un po’ a dorso e al termine dell’attraversata lo vanno a recuperare in barca. I giornalisti seguono tutto dalla riva. Dicono che vadano lì perché il personaggio merita, così come la sua iniziativa, ma in realtà sperano di ritrovarsi tra le mani la notizia del secolo: Mistraletti divorato da un siluro mentre tenta di attraversare il Po. Sono anni che hanno il titolo pronto, ma alla fine il medico piacentino riesce sempre a cavarsela. Sfida le strane creature che popolano il fiume e le correnti che rischiano di trascinarlo a Gabicce Mare e quando porta a termine l’impresa alza le braccia in segno di trionfo. Lo abbiamo chiamato per sapere se è tutto pronto: “Lo scopo è nobile – dice Mistraletti alla Batusa – ed è quello di purificare le acque del Po e dei suoi affluenti”. Certo, ma non hai paura dei siluri? “Mah, a dire il vero esiste una vaga possibilità che un siluro mi attacchi e mi stacchi un arto, dicono che abbiano fatto sparire qualche animale, ma mi tuffo lo stesso. Dovrebbero esserci anche un paio di canoe, poi vediamo. Magari c’è qualcun altro che nuota insieme a me”. Non contare su di noi. “D’accordo d’accordo. Ora devo andare. Ci vediamo là”. Puoi giurarci.
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