IL SINISTRO DI BALDANTI

Ieri sera abbiamo fatto un giro al Torneo Libertas, ci siamo innamorati tre o quattro volte di ragazze con la maglietta scollata che parlavano di “marcatura a uomo” e Darione Hübner ci ha scambiato per i bigliettai. Poi abbiamo assistito all’attrazione principale della serata, filosofica, mistica, letteraria: il sinistro di Baldanti.

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TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: IDEM

Stavamo aspettando un vecchio amico davanti all’ingresso del campo Calamari. Abbiamo visto passare ragazze in maglietta scollata che parlavano di “marcatura a uomo”, ci siamo innamorati tre o quattro volte, poi a un certo punto è arrivato Dario Hübner in calzoncini corti. Va alla biglietteria, paga e appena ci vede fermi davanti al cancello ci mostra il biglietto. Sul momento volevamo dirgli “Darione, siamo noi, ti abbiamo intervistato 500 volte nella nostra vita”, ma alla fine il nostro spirito di cazzoni ha prevalso su tutto. Così abbiamo preso il biglietto, l’abbiamo strappato e gli abbiamo detto “prego, entri pure”. Un paio di minuti dopo è arrivato il nostro amico e finalmente siamo potuti entrare anche noi. Ah, il torneo Libertas. Profumo di erba tagliata e spiedini, il rumore sordo del pallone, i chiacchiericci in sottofondo, le urla di Davide Reboli, le zanzare tigre. Non è cambiato nulla. E’ sempre il solito spettacolo. Siamo andati a salutare un po’ di gente e subito abbiamo visto il diesse del Piacenza, Marzio Merli, con Claudio Pani, che probabilmente il prossimo anno tornerà a vestire la maglia biancorossa. Volevamo fottere quelli di SportPiacenza solo per fare loro un dispetto, ma Giacomo Spotti era nascosto dietro a un albero e stava già scrivendo con Maurio Spreafico che faceva il palo. Fregati. Così siamo andati alla cassa e abbiamo ordinato uno spiedino, una patatina (lì è singolare) e una Coca, perché quando siamo sul lavoro non beviamo. La prima partita della serata era molto intrigante: Bar Covo contro Codino Ruote. Nel Bar Covo ci sono bomber Marrazzo, Passera (idolo dei tifosi per ovvi motivi legati al cognome) e un paio di altri giocatori del Piace. Quelli di Codino Ruote non abbiamo la minima idea di chi siano, sembrano anche un po’ sovrappeso, ma non vuol dire. Dopo che la speaker della serata legge le formazioni ne sappiamo come prima, dato che elenca i nomi a una velocità devastante. Comunque vediamo Cece Reboli, il Pacho e Fabio Barbarini in panchina, tre ultras della curva Nord che se la cavano bene anche come mister (l’importante è scappare il più lontano possibile se l’arbitro dà loro un rigore contro). Mangiamo lo spiedino. Beviamo la Coca. Lo scontrino della patatina (sempre singolare) lo teniamo per il secondo incontro.
Il Covo parte forte, ma Codino Ruote tiene botta. Bella partita. Poi esce fuori Federico Cantoni, ex Piace pure lui, che inizia a fare la differenza. Bomber Marrazzo viene marcato duro ma trova comunque il tempo di fare tre gol. Perdiamo il conto, ma finisce con uno scarto di 4-5 gol. Il Covo vince subito. Anche la seconda partita è niente male, perché presenta la più grande attrazione del Torneo Libertas: il sinistro di Baldanti. Il sinistro di Baldanti è filosofico, mistico, letterario. Sappiamo che, come tutti gli anni, stiamo per assistere a qualcosa di unico e meraviglioso. Così andiamo al cesso, andiamo a prendere la patatina e ci risistemiamo in tribuna accanto a un vecchio coi sandali e le calze di spugna. L’altoparlante gracchia, la tizia legge le distinte e riusciamo a scorgere qualche nome tra le due squadre: bomber Maserati, Marco e Christian Arena, i gemelli del gol de noantri, Cavicchia e Minasola, giovani promesse del Piace. E poi lui: Baldanti. Che non tradisce. Palla a centrocampo. Fischio d’inizio. Sinistro di Baldanti. Alto. Ci ha provato subito, come sempre. E’ il suo schema preferito: bomba da centrocampo quando inizia la partita e quando la sua squadra prende gol. Il resto è la cosa più facile del mondo: rinvio del portiere, palla su Baldanti, stop e sinistro da qualunque posizione. Il suo è il piede sinistro del diavolo, il tiro più potente della provincia. Va a finire che la squadra di Baldanti si porta sul 3-1 poco prima dell’intervallo. Sembra fatta, i numeri di Christian Arena – suola, finta, destro sotto la traversa – non sembrano bastare. Nella ripresa, però, la squadra dei gemelli del gol rimonta e passa addirittura in vantaggio. Il mister chiama lo schema: sinistro di Baldanti. Funziona. Gran gol. Baldanti ne fa uno anche di testa, ma dall’altra parte iniziano a segnare anche bomber Arena (là là là là là là) e il Chiquitito Minasola. Presi dalla foga, non riusciamo a capire come finisce la partita, ma pare che abbiano vinto i blu, cioè la squadra dei due Arena (il Torneo Libertas ha questa piccola particolarità: nessuno sa mai come finisce la partita, iniziano a dire più due, più tre, più quattro e poi si perdono via). Siamo solo alle prime partite, ma il torneo promette benissimo anche quest’anno. Sulla via del ritorno incontriamo Barbarini che piscia sotto la tribuna e quando arriviamo a casa ci accorgiamo di avere qualcosa nelle tasche. E’ il pezzo del biglietto di Dario Hübner. Togliamo la foto della nostra fidanzata dal comodino e incorniciamo il biglietto.

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