CIAO BOMBER

totti mare

TESTO: MARCELLO ASTORRI; FOTO: TOTTI-BLASI

C’era una volta lo spogliatoio, un luogo mistico dove si riunisce ogni squadra di calcio prima e dopo le partite. E’ in questa stanza, il più delle volte angusta, che nascono e si tramandano le più incredibili leggende del calcio piacentino. Tra getti di docce fredde d’inverno e bollenti d’estate, selve di vapore degne del miglior bagno turco e pile di borsoni ammassati, i calciatori scherzano, ridono, litigano, fissano il vuoto durante i discorsi del mister, si cambiano e – ma questo vale solo per alcuni – si lavano. Già perché il rituale della doccia non è praticato da tutti, alcuni se ne vanno senza lavarsi: buttano nel cesto la divisa da gioco impregnata di sudore e, con nonchalance da campioni, inforcano i vestiti puliti andandosene vagheggiando di misteriosi impegni, oppure dicendo: “Qui la doccia fa schifo, la faccio a casa!”. I più dotati, sono già nudi prima di entrare, cominciano a svestirsi al triplice fischio togliendosi la maglia e stanno sotto il getto tre ore per mostrare a tutti chi è il maschio alpha. Sotto la doccia poi se ne vedono di ogni: alcuni la fanno con le mutande, altri con il costume, poi ci sono i geni che la fanno con le mutande e poi ad un certo punto se le tolgono, vorranno risparmiare un lavaggio? I più trendy sfoderano un beauty di tutto rispetto, un mostro che il più delle volte è uno zaino da escursione alpinistica pieno di shampoo, balsami, creme per la pelle (di almeno due o tre gusti), gel e crema depilatoria. Paga per i compagni di squadra più sbadati, che si dimenticano lo shampoo, oppure si presentano con il famigerato bagnoschiuma rosso dell’Intesa, quello regolarmente in offerta al Galassia e che fa la triplice funzione di gel doccia, shampoo, bagnoschiuma. I fan più accaniti sostengono possa fare anche da antiparassitario. Non mancano poi facili ironie cameratesche sul mito della “caduta della saponetta”, non resta quindi che stare bene attenti a non farsi sfuggire l’Intesa dalle mani, altrimenti la battutaccia potrebbe, fatalmente, arrivare. Negli anni sono poi affiorati altri cavalli di battaglia; uno dei più apprezzati è “vai per funghi?”, quando il compagno di squadra di turno si dimentica le infradito e si dirige in doccia senza ciabatte. Meglio non commettere una simile imprudenza se non si vuole essere esposti al pubblico ludibrio. In questo microclima pittoresco quindi, si può sentire davvero di tutto, sembra quasi che le imprese narrate negli aneddoti s’ingigantiscano di minuto in minuto, più ci si attarda, più si ha la possibilità di sentire cose oltre ogni limite. I peggiori sono quelli che non importa se sono usciti a fine primo tempo oppure al novantesimo, perché sono sempre e comunque gli ultimi ad uscire dallo spogliatoio. Spesso sono i “cantastorie” della squadra, oppure i più golosi di leggende. Questi sono l’incubo del custode che deve chiudere per andarsene a casa e invece è costretto a sentire, per la milionesima volta, l’aneddoto di Gelmini che segnò 52 gol e sbagliò tredici rigori in un campionato.

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1 Comment on "CIAO BOMBER"

  1. Ci sono anceh quelli che si lavano con il guanto per la scrabb..
    quelli se cade la saponetta son cazzi..

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