DALLE SPRELLE ALLO SBALLO

Ieri siamo andati per sprelle alla Farnesiana. Avevamo voglia di mangiare quel vegetale dal gusto dolce che i nostri nonni ci preparavano quando eravamo piccoli, così abbiamo preso il cappello di paglia, il sacchetto di plastica, il mangianastri con le canzoni delle mondine e siamo partiti alla volta della Farnesiana, precisamente in Piazza Paolo VI, dalle parti della chiesa di Santa Franca. Nonostante il caldo, il raccolto è stato buono:

sprelle

Quando siamo arrivati a casa ci siamo messi al lavoro per preparare le sprelle (in pratica abbiamo detto a nostra madre di prepararci le sprelle mentre noi ci siamo messi sul divano a guardare la tv). Dopo un po’ abbiamo udito una voce imperiosa che proveniva dalla cucina: “E’ pronto in tavola!”. Ci siamo accomodati e abbiamo fatto una bella scorpacciata di sprelle. Poi siamo tornati davanti alla tv ed è successa una cosa strana. A un certo punto la vita ci è parsa meravigliosa. Il cesso che abita al piano di sopra aveva le sembianze di Scarlett Johansson, Berlusconi ammetteva di non essere immortale (“nei giorni che mi restano da vivere”) nel discorso davanti a Palazzo Grazioli e al posto della pancia avevamo pettorali d’acciaio. A un certo punto ci siamo messi a conversare amabilmente con la credenza che ci dava consigli sul futuro, abbiamo ricevuto la telefonata del sindaco Paolo Dosi che ci invitava ad andare a suonare un paio di pezzi metal alla festa di Momeliano e ci siamo messi a fare le capriole nel salotto. Poi siamo crollati sul divano in stato di morte apparente. Quando ci siamo svegliati ci sentivamo un po’ scombussolati e ci faceva male la testa. Abbiamo preso un Oki doppio con ghiaccio e solo quando abbiamo consultato Piacenza24 abbiamo capito che cos’era successo:

piacenza24

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