E ALLORA DERBY

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Lasciamo perdere la Cremo. Quella è un’altra storia. Quella è la rivalità suprema, è puro odio sportivo, è la Partita. Non esisterà mai un’altra squadra in grado di prendere il posto della Cremo. Per ragioni storiche e campanilistiche [controllare su Google che cosa vuol dire], per il semplice fatto che ogni piacentino che si rispetti va malvolentieri anche all’Iper di Cremona perché sa di essere nella terra del nemico. Il derby con la Cremo mettiamolo da parte e aspettiamolo con calma guardando la maledetta di Claudio Pani su You Tube. Oggi è tempo di un altro derby, un derby vero perché giocato tra due squadre della stessa città: il Piacenza e il Pro Piacenza, la squadra che rappresenta il prosieguo [controllare su Google che cosa vuol dire] di novant’anni di storia e il nuovo che avanza. I tifosi biancorossi aspettavano la composizione dei gironi e pregavano Eupalla di finire nello stesso raggruppamento del Pro. La Dea del calcio aveva voglia di divertirsi e li ha accontentati: girone lombardo, Piacenza e Pro Piacenza insieme. Entrambe le squadre hanno ambizioni di promozione, il Piace è una neopromossa che ha stravinto il campionato d’Eccellenza, il Pro ha visto da vicino la Lega Pro anche l’anno scorso, arrivando ai play off. Per alcuni la rivalità che s’è creata tra Piacenza e Pro Piacenza non ha senso, per altri è diventata una questione di principio volta a ribadire che in città c’è una sola squadra, quella biancorossa. Sportivamente parlando è una figata: avere due squadre che se la giocano per andare tra i professionisti è una di quelle cose che fanno bene al calcio, come direbbe Ivan Zazzaroni in uno slancio di originalità. I tifosi del Pro sono numericamente inferiori a quelli del Piace, non hanno uno come Davide Reboli, non hanno una curva che ha alle spalle anni di trasferte e birra scura e non hanno uno stadio minimamente paragonabile al Garilli. Però il Pro ha una squadra forte e giocatori importanti, esattamente come il Piace. Ha un progetto e vuole portarlo avanti, proprio come i biancorossi.
Chi dice che la rivalità tra Piacenza e Pro non dovrebbe esistere, che i tifosi del Piace dovrebbero sostenere il Pro e viceversa, è meglio che parli di valvole e pistoni e non di calcio. La sana rivalità è l’essenza del pallone, ne è parte integrante ed è la parte più divertente. Se due squadre della stessa città non avessero voglia di arrivare una davanti all’altra il pallone sarebbe di una noia mortale. Accade a Milano, a Roma, a Genova, a Verona. Ora, in piccolo, accade anche nella tentacolare Piacenza, dove il centro è morto, dove alla sera non c’è niente da fare ma dove alla domenica due squadre lotteranno per arrivare tra i prof. Da una parte il Piace, dall’altra il Pro. Biancorossi e rossoneri. Sale l’attesa per i calendari e per conoscere la data del derby. La trasferta alla Besurica sarà la più lunga del campionato.

scrivania@labatusa.it

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