NON CAMBIATE CANALE

Siamo d’accordo con quelli che non vogliono incontrare di persona i loro miti per paura di restare delusi. Per questo non abbiamo mai voluto incontrare di persona Paola De Micheli e bomber Marrazzo. Però ieri, quando allo stadio Garilli abbiamo visto Alessandra Canale, non siamo riusciti a girarci dall’altra parte. In quel momento è passato anche bomber Marrazzo, ma noi avevamo occhi solo per lei, la mitica annunciatrice Rai, la bionda che con le sue introduzioni riusciva a rendere interessanti anche i film di Muccino. Non sapevamo che cosa ci facesse Alessandra Canale al Garilli, né ci interessava saperlo. L’importante era che fosse lì davanti a noi, col vestito verde e i tacchi alti. Prorompente. Bellissima. In un primo momento abbiamo pensato di farle registrare un annuncio della Batusa, qualcosa come “gentili telespettatori, buonasera. Tra poco andrà in onda la cosa più inutile che possiate vedere, quindi se guardate la televisione per imparare qualcosa è meglio che vi sintonizzate sulla Prova del cuoco. Ricordiamo che la visione della Batusa è consigliata a un pubblico di ciclisti e impiegati postali. Buona visione”. Alla fine non ce la siamo sentita perché abbiamo temuto un suo rifiuto, chissà poi perché. Così siamo rimasti lì a contemplare la sua grazia e a ricordare i suoi annunci televisivi. Se ti chiami Canale hai la televisione nel destino e Alessandra l’aveva. Ti tranquillizzava, placava la tua ira quando trasmettevano i film di Don Camillo per la seicentesima volta in due anni, ti invogliava a vedere Balla coi Lupi anche se non era esattamente il sequel animalesco di Dirty Dancing che ti aspettavi. Era un mito. Lo è ancora. Elegante, femminile, sensuale. Ieri, dopo la partita del Piacenza, siamo tornati a casa e abbiamo rivisto una trentina di volte il video del suo possibile ultimo annuncio televisivo senza riuscire a trattenere le lacrime. Se siete nostalgici, se siete malinconici, se come noi avete il poster di Alessandra Canale accanto a quello di Bud Spencer, commuovetevi insieme a noi:

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