PROCEDURA D’UFFICIO

La seconda puntata dell’Eterno Ritorno (filosoficamente parlando).

Ufficio

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Lasciate perdere il vostro capo. Lui sarà bello, abbronzato, rilassato. Arriverà da una crociera sul Nilo con la segretaria mentre la moglie era al mare coi figli, convinta che il marito si trovasse a fuori città per chiudere un affare importante. Il saluto al capo è l’ultima cosa che dovete fare quando tornate in ufficio dopo le vacanze estive. Il ritorno dev’essere graduale, soft, quindi è meglio cominciare dalla donna delle pulizie, l’unica che, per circostanze avverse delle vita, se la passa peggio di voi. Quindi, appena varcate la soglia dell’ufficio, dirigetevi subito verso di lei e chiedetele come sta. Lei s’asciugherà il sudore della fronte coi guanti di gomma, s’appoggerà al mocho e vi risponderà gentilmente: “Buongiorno signore, tutto bene grazie, e lei? [brutto bastardo, te le sei godute le ferie eh? Pensa che io, mentre tu avevi il culo sulla sdraio, ero a fare la campagna dei pomodori alla Steriltom, bastardo infame raccomandato]“. Dopo aver salutato la donna delle pulizie scatta la fase due: la macchinetta del caffè. Ovviamente la macchinetta del caffè è il posto più affollato dell’intero stabile, perciò sapete benissimo che cosa vi attende: il primo impatto coi colleghi. La voce dell’impiegata che è andata in India a ritrovare se stessa arriva fino in corridoio. Sono già un paio d’ore che se la tira e che continua a domandare agli altri dove hanno passato le ferie, sapendo benissimo che nessuno di loro è andato più lontano di Rimini. Preparatevi a sentire la stessa domanda, e soprattutto preparatevi a sentire cazzate sulla popolazione locale e sulle gite in elefante. Eccola. La Serpe ha un tailleur elegante e orecchini vistosi, ha la classica espressione di chi è andata in India a ritrovare se stessa e ha avuto la fortuna di trovare una guida locale in grado di stimolarle il Karma come si deve. Ride, parla di usi e costumi come accadeva nelle interrogazioni di geografia delle elementari, mostra un gingillo acquistato in un bazar di Nuova Delhi e inizia già a parlare dell’Indonesia come prossima meta turistica. Ignorarla è impossibile, quindi limitatevi a sorridere e ad annuire con piccoli gesti della testa: sì, sì, certo, certo. Decaffeinato.

IL SOLITARIO DI WINDOWS

Ora arriva il difficile. Mentre la Serpe sta erudendo gli altri impiegati sulla sacralità dei bovini indiani, dovete entrare nel vostro ufficio con la consapevolezza che si materializzerà quell’incubo che non vi ha permesso di godervi le ferie fino in fondo: la pila di fascicoli, i pacchi di carta e la posta arretrata che sapete già di trovare sulla scrivania. Dondolatevi sulla sedia girevole e non perdete la calma. La scrivania, fascicoli a parte, è come l’avevate lasciata: c’è la foto di Platini davanti a quella dei figli, il mazzo di carte da poker per quando il capo è in trasferta e la coppa del torneo di ping pong. Spolverate la tastiera e accendete il computer. Ottimo. La cronologia di You Porn è rimasta intatta. Piovono e-mail, ma avrete tutto il tempo di leggerle. Fate un solitario di Windows per riabituarvi ai ritmi di lavoro e poi dedicatevi al vostro sandwich al tacchino. Superato l’abbiocco, prendete la mignon di Sambuca che custodite gelosamente nel secondo cassetto e macchiate il caffè, poi fingete di fare un paio di telefonate di lavoro facendo quattro chiacchiere con Siri. A questo punto lo vedrete passare: imponente, deciso, autoritario. Il capo. E’ il momento di andarlo a salutare. Passate dalla segretaria che sta riordinando le foto della crociera segreta sul Nilo e chiedete se potete parlare un attimo col “boss”. Il “boss” sta chiudendo un affare molto vantaggioso: 500 euro per un week end in Svizzera con una escort norvegese. Bussate. “Avanti”. Con un gesto impercettibile del mouse il capo chiude trovamignotte.com e apre il sito di Milano Finanza. Vi accoglie con uno svogliato “ah, è lei”. Aspettava la segretaria per un rapido confronto sulle azioni di Fideuram. Parlate per qualche minuto del più e del meno, in famiglia tutto bene, i figli crescono e adesso anche il più piccolo va a scuola, c’è la crisi, domani danno acqua eccetera eccetera. Quindi riverite, indietreggiate, genuflettetevi e segnatevi prima di tornare nel vostro ufficio. Squilla il telefono. E’ quello dell’interno C che chiede una pratica urgente, segnale inequivocabile che le ferie sono finite e che siete tornati a lavorare. Non poteva essere altrimenti. Alle 17.59, un minuto prima di uscire, fatevi un doppio Oki con ghiaccio e timbrate il cartellino. Il trauma del ritorno in ufficio è superato.

Qui la prima puntata dell’Eterno Ritorno

Share

1 Comment on "PROCEDURA D’UFFICIO"

  1. Siete sempre i migliori! 🙂

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi