TESTO: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE E VIDEO: IDEM
Piacenza è un buon posto per un fantasma. Può andare in giro tranquillo che non se lo fila nessuno, soprattutto se si materializza in centro di notte. Intorno all’una incontri solo metronotte e netturbini, oltre a qualcuno che porta a spasso il cane e non ha tempo per i fantasmi. Stavamo facendo queste importanti considerazioni quando ci è arrivata un’e-mail inaspettata. Un tizio di nome Fabrizio Milani diceva di essere l’uomo che faceva per noi, un esperto di fantasmi in piena regola, con tanto di tuta originale dei Ghostbuster e zaino a propulsione atomica. Sul momento abbiamo pensato che fosse il solito maniaco di protagonismo che voleva mettersi in mostra. Poi Fabrizio ci ha mandato questa foto:
Quella è veramente la tuta dei Ghostbuster. Fabrizio ha davvero uno zaino a propulsione atomica e la trappola per catturare i fantasmi appesa alla cintura. Ottimo. Aveva tutti i requisiti necessari per diventare il nostro esperto di fantasmi (non che non ci fidiamo di quelli del National Ghost Uncover, ma un rilievo in più può sempre far comodo). Così gli abbiamo dato appuntamento per mezzanotte e mezza sotto i portici del Comune per vedere se con lui – dopo il nostro precedente fallimento – saremmo finalmente riusciti a trovare tracce di ectoplasma dello spettro col cilindro. Quando siamo arrivati sul posto abbiamo subito notato un’auto dei metronotte ferma davanti agli stand del Festival del Diritto. La possibilità di essere arrestati con l’accusa di follia totale era molto alta, ma non ci siamo scoraggiati. A un certo punto abbiamo visto una sagoma che camminava sotto i portici. Fluttuava e ripeteva come un lamento eterno: “Io dovevo essere presidente della Repubblicaaaaaaaaa, mi voleva Beppe Grillooooooooooo, iooooooooooo, iooooooooo, Rodotà-tà-tà-tàààààààà, Rodotà-tà-tà-tàààààààà”. Ma non aveva un cilindro in testa e allora abbiamo lasciato perdere. Poco dopo abbiamo sentito il rumore di una macchina in avvicinamento. Era un’Alfa Romeo. Una Mito nera. S’è fermata davanti a noi ed è sceso uno strano tipo vestito da Ghostbuster. Non poteva che essere Fabrizio. Dopo i soliti convenevoli il nostro uomo ha preso lo zaino e ha iniziato subito a visionare i portici di Palazzo Mercanti in cerca di prove. Con lui doveva esserci anche la sua morosa, ma, chissà perché, ha preferito restare a casa. Il sopralluogo è durato una ventina di minuti, dall’ingresso del Comune al Barino. Poi Fabrizio ha captato qualcosa e ci ha chiesto di accendergli lo zaino perché da solo non ci riusciva:
Certe cose riescono solo nei film
Falso allarme. Era solo una traccia di Dna di Zagrebelsky. Il nostro esperto ha dato una controllatina anche ai portici dell’Ina
ma non ha notato nulla di strano. Non c’è rimasto altro da fare che stendere rapporto e registrare un video per i posteri:
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=uxhqL_5TUdc]
Ci siamo salutati, Fabrizio s’è tolto l’attrezzatura ed è ripartito in macchina, mentre noi ci siamo diretti verso via Venti. E proprio lì, mentre stavamo pensando che dopo due sopralluoghi andati a vuoto – uno per conto nostro, l’altro col nostro esperto – forse il fantasma non esisteva, ecco, proprio in quel momento guardate un po’ che cosa è successo:
[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=iJYVP1HSW_c&feature=youtu.be]
Come fa il fantasma a sapere che ci piace la birra?
Il video è inquietante. Quasi mefistofelico, con la birra che si muove di fronte a te, ma rimane irraggiungibile.