TESTO: NICOLÒ PREMOLI; FOTO: IDEM
Si sa, ottobre è tra i mesi più anonimi del calendario (insieme a mostri sacri del calibro di febbraio e aprile) e Piacenza anche in questo non fa eccezione alcuna: il profumo di porchetta del Mercato Europeo e le interessanti proposte del Festival del Diritto sono finite in archivio. Certo, c’è qualche sentito derby tra le feste della zucca sparse in provincia che si danno battaglia per accaparrarsi ex ministri dell’economia (creativa, a detta sua) e eminenti esponenti del Carroccio, ma il bailamme estivo (si fa per dire) è ormai un ricordo che si perde nella prima nebbia stagionale. Stamattina, però, sulla consueta rotta verso lo studio quotidiano, mi sono imbattuto in un fenomeno di paradosso temporale che meriterebbe risalto nazionale nei titoli di testa di Studio Aperto o nel palinsesto di Voyager. Un evento che mi ha profondamente turbato facendomi piombare in una possibile trama da fantascienza. Laddove si vociferava del possibile trasferimento della pista di pattinaggio su ghiaccio sono comparse magicamente quattro fiabesche casette di legno addobbate in pieno stile natalizio. Se non fosse per il clima tutto sommato gradevole e l’assenza del mastodontico albero di Natale in piazza avrei pensato ad un salto temporale degno di “Ritorno al Futuro”, oppure, lasciando da parte ipotesi fantascientifiche, ad un gemellaggio con la provincia di Bolzano (magari calcistico; già mi immagino i cori del calibro di “Bolzano-Piacenza: nessuna differenza”). Colpito da un attacco di curiosità, nonostante il timore di finire catapultato in una dimensione parallela alto-atesina, mi sono avvicinato alle casette di cui sopra per capire meglio cosa stesse succedendo.
In ogni mercatino natalizio che si rispetti non può mancare il venditore di tovagliette, presine ed ogni altro ammennicolo per far contente suocere e prozie di quinto grado alle prese con crostate e torte pronte Cameo. Anche le fantasie non sfuggono certo ai dettami imposti dal Natale: alci e gufi campeggiano in ogni dove. Il pezzo forte dello stand è però il commerciante di chiara origine tedesca che, lungi dal volersi farsi immortalare, preferisce inveire al telefono con spiccato accento bolzanino per il mancato funzionamento del registratore di cassa.
Un altro must del Natale, un altro di quegli articoli che nel 95 per cento dei casi vengono riciclati appena scartati, dopo le frasi di rito “Mi servivano proprio”, “Non chiedevo altro”, e nel restante 5 per cento finiscono in cantina: le pantofole imbottite made in Sudtirol. All’ombra del Gotico potrete farne incetta vista la grande varietà di colori e magari risparmiare qualcosina considerando che offrono lo stesso tepore e le caratteristiche antisesso degli Ugg ad una cifra molto più abbordabile. Siete avvisati: l’anno prossimo potreste ritrovarvele voi sotto l’albero.
Se vi siete persi le magie e i gusti dell’Oktoberfest o volete provare un gusto diverso dagli ottimi panini di Michele non disperate: ecco a voi lo stand dedicato ai brezen. A quanto pare in Germania ed in Tirolo non si mangia altro con buona pace del colesterolo. Attenti però: se è vero che siamo ancora ad ottobre, a Natale saranno da gettare nel cestino dell’immondizia. Fatene incetta soltanto laddove volesti proporli alla “suocera serpente” la sera della Vigilia: scatenerete una potente diarrea in men che non si dica.
Nell’ultima delle casette stile “I tre porcellini”, ecco a voi lo stand del commerciante che è riuscito ad anticipare persino la campagna natalizia dell’Auchan. Dedicato agli addobbi per il vostro albero di Natale e il vostro presepe è ben fornito anche degli immancabili angioletti della Thun. Manca purtroppo la statua del presepe di bomber Marrazzo.
E’ quasi ironico che una piccola pista con annesso trenino stia sorgendo nel centro della piazza. Mi aspetto una riunione della giunta in carrozza con Dosi fuochista e Paparo controllore: senza biglietto un venerdì sera di ronda per punizione con la Municipale.
Piacentini, quest’anno non avete scuse: dimenticate la sveglia alle 5 per la corsa verso Merano, i regali si fanno a Piacenza (almeno fino alla prossima domenica, da quanto si vocifera in piazza). Quasi dimenticavo: a tutti voi sinceri auguri di buon Natale e felice 2014. Ora torno sulla mia Delorean a pedali sperando di sfuggire alla morsa del Tirolo.
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