L’ANTIZAMPARINI

gatti

Siamo entrati in pieno clima da Caffè Borghetti. Ieri al Garilli c’era la nebbia, pioveva, c’era il vento. A un certo punto le luci dello stadio si sono accese e ci siamo ritrovati nell’atmosfera che piace e noi, quella in stile british, con le maglie sporche di fango e tutto il resto. Gli ultras erano al loro posto, i giocatori pure, William Viali era al suo, in panchina. Nel primo tempo il Piacenza ha rischiato di prenderle, perché la Sambonifacese (d’ora in poi Samb), a differenza di tante altre squadre che adottano il semplice ed efficace schema denominato “rinvio del portiere e poi vediamo”, è venuta al Garilli a giocare a pallone, e l’ha fatto alla grande. Il Piace, che ultimamente partiva bene e finiva male, ha fatto il contrario. All’inizio ha sofferto la potenza di Piras (che oltre a essere un buon centravanti si chiama come un liquore, quindi ha tutta la nostra stima) e la gamba dei giocatori avversari senza riuscire a ribattere. Lì, in quel momento, chi era allo stadio ha avuto la netta sensazione che la panchina di Viali, in caso di pareggio o di sconfitta finale, fosse seriamente in pericolo. Però il Piace alla fine ha resistito e non ha preso gol. In tribuna stampa si iniziava a vociferare chela partita poteva essere sbloccata-solo-da-un-episodio, una formula brillante seconda solo a “la palla è rotonda e nel calcio può succedere di tutto”. Be’, a un certo punto l’invocato episodio è arrivato: rimpallo in area e destro di Volpe, una botta forte e via, 1-0. Tutti i giocatori sono andati ad abbracciare Viali, che non ha retto l’urto ed è caduto sulla pista d’atletica coi suoi ragazzi addosso. Tre minuti dopo ci ha pensato lui, il giocatore più forte del mondo, bomber Marrazzo: destro nell’angolo alto e ciao ciao Samb.

VADA COME VADA, VIALI COME VIALI

Alla fine della partita, mentre i tifosi lasciavano gli spalti, il presidente Marco Gatti è arrivato in sala stampa. Ha aspettato un attimo, ha commentato gli altri risultati e scambiato quattro chiacchiere coi presenti, poi ha preso la parola. “Vogliamo porre fine alla querelle legata all’allenatore – sono le parole di Gatti riportate da Sportpiacenza – perché rimarrà fino alla fine della stagione alla guida del Piacenza, anche se dovesse perderle tutte”. Quella del presidente biancorosso è una scelta controcorrente. Oggi l’allenatore di calcio è una figura precaria, viene e va, a volte ritorna, poi viene esonerato, poi si dimette, poi ricomincia da un’altra parte con la netta sensazione che se finisce a Palermo è fottuto. Per dire: c’è chi, dopo sei vittorie, un pareggio e una sconfitta, ha già iniziato ad avere dubbi su Antonio Conte (tipo Mario Sconcerti, che ieri abbiamo tempestato di sms e tweet durante la trasmissione su Sky per dirgli che saremmo lieti di averlo a Piacenza, basta che la smetta di parlare di calcio come se fosse una cosa seria). Invece Gatti ha dato fiducia incondizionata a Viali fino alla fine, vada come vada, “anche se le perderà tutte”. Una frase forte che permette al mister del Piace di lavorare con più serenità, così come ai giocatori, che ieri, dopo quell’abbraccio dopo il gol di Volpe, hanno dimostrato di non voler altro mister all’infuori di lui. Nel calcio di Maurizio Zamparini, che cambia allenatore ogni cinque partite, Gatti ha fatto una cosa insolita, segno che la società crede nel suo allenatore e ci crederà fino alla fine (come insolito è il gesto di Claudio Pani, che in settimana s’è ridotto lo stipendio per restare a Piacenza). Viali c’è e ci sarà, i giocatori ci sono, magari qualcuno andrà via e qualcun altro arriverà, ma la base è quella, i tifosi non si sono mai mossi se non per seguire la squadra in trasferta. Ci sono e ci saranno tutti, fino in fondo. Si riparte dalla vittoria di ieri per andare a prendersi la serie C.

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1 Comment on "L’ANTIZAMPARINI"

  1. L’episodio dell’abbraccio è evidente segno di coesione del gruppo e forte stima da parte dei ragazzi, per carità..vuol dire che il suo lavoro lo sa fare e bene.. però certe frasi non si dimenticano..

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