GIULIA FA SCUOLA

giulia

Di solito la domenica i giornali sono sempre un po’ scarni. I palazzi della politica sono chiusi, il calcio e lo sport si prendono le prime pagine e spesso vengono rispolverati pezzi d’archivio che sembrano fatti apposta per la domenica. Ma ieri su Libertà c’era un’intervista che aspettavamo da giorni, quella al nuovo assessore alla scuola della giunta Dosi, Giulia Piroli. Una lunga chiacchierata con Gustavo Roccella in cui Giulia ha affrontato vari argomenti, dalle sue radici bersaniane al nuovo incarico. “Sono state giornate intense – ha detto Giulia a proposito del rimpasto – e il risultato è stato il ricompattamento del gruppo consiliare. Questo è importante dopo le polemiche sulla mia candidatura, anche il fatto che due nuovi assessori arrivino dal gruppo del Pd è significativo per un rapporto di continuità e più costruttivo tra consiglio e giunta. Poi io mi sento sempre dell’area Cuperlo che ho sostenuto fin dall’inizio perché credo nel suo progetto politico. La proposta che mi ha fatto il sindaco è stata inattesa, ha visto in me l’entusiasmo che ci ho sempre messo in politica. Non è stato un passaggio facile e spero che con il tempo i compagni capiscano”. Chiara, diretta, non banale. I compagni avranno certamente capito, perché Giulia parla chiaro, senza giri di Piroli. Come quando parla della sua nuova delega alla scuola. “In questi diciotto mesi si è parlato poco di scuola in consiglio comunale, ma l’agenda è nutrita. C’è la razionalizzazione degli spazi esistenti per venire incontro alle esigenze della popolazione scolastica. Per le materne abbiamo una lista di attesa di 200 bambini, c’è la necessità di creare spazi, reperire risorse per aprire nuove scuole e capire quale localizzazione sia la migliore”. Aria nuova. Si sente, si percepisce. Ora che è lei l’assessore alla scuola, i bambini chiederanno turni di fabbrica, tipo quelli alla Steriltom per la campagna dei pomodori, dalla mattina a notte fonda, vorranno zaini più pesanti e andranno in fuga dall’allenamento di calcio e dalle lezioni di danza per andare a scuola di nascosto. Chi proverà a copiare durante una verifica verrà sbeffeggiato sulla pubblica piazza dai compagni di classe e durante le interrogazioni gli scolari faranno a gara per andare sotto, “oggi tocca a me, tu ti sei fatto interrogare ieri”, e i genitori saranno costretti a prendere provvedimenti drastici pur di staccare i figli dai libri per farli giocare alla Playstation, a costo di metterli in punizione (“se stasera non vai in discoteca ti nascondo i sonetti di Petrarca, e guarda che non scherzo”). Saranno gli stessi studenti a chiedere la sospensione delle vacanze di Natale e di tutte le altre festività, mentre in estate obbligheranno gli insegnanti ad aumentare la mole dei compiti delle vacanze in maniera spaventosa. Con Giulia la scuola non sarà più la stessa. “Sul tavolo – ha aggiunto Giulia – c’è poi il lavoro di razionalizzazione della rete scolastica, va rivisto il percorso che richiederà molto ascolto di tutti gli addetti ai lavori, dai dirigenti scolastici agli insegnanti e alle famiglie, per trovare la soluzione migliore possibile”. Parole sante, idee innovative, istruzione moderna. Per caso ricordate chi era assessore alla scuola prima di Giulia? Neanche noi.

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