UN ARTICOLO DI NERA SEMPLICEMENTE PERFETTO

lennon

TESTO: GIANFRANCO SALVATORI; FOTO: ARCHIVIO LENNON

Quella che una volta sarebbe stata “un’altra rissa a colpi di coltello e bottigliate tra immigrati in via Pozzo” è scoppiata ieri nella medesima via. Ma che tutti, cittadini, giornalisti e immigrati abbiano ben compreso lo spirito del bando “calmieratore” lo dimostra ciò che si è trovato di fronte lo stupito cronista (accidenti Batusa potevi almeno citarmi tra i neristi piacentini, non sai quanto ho sofferto vedendo pubblicato il nome degli altri colleghi…). Titolo: “Lieve diverbio in via Pozzo, ma sudamericani e nordafricani si tendono la mano». Sommario: i due gruppi hanno discusso vivacemente per un posto auto libero per il parcheggio. Alcuni piacentini sono intervenuti suggerendo di scegliere chi doveva parcheggiare facendo “bim bum bam” (per la cronaca hanno vinto i sudamerciani).
Appena letto il titolo, il sindaco Dosi ha riunito la giunta istituendo il premio giornalistico “il Gotico” (il nostro monumento inserito in una palla di vetro con tanto di neve) e dichiarando di assegnarlo subito alla testata autore dello scoop. Il suggerimento è stato accolto con un applauso dall’intera giunta. Oltre che alla compostezza dei due contendenti, l’articolo di nera faceva rilevare dettagli mai emersi nelle cronache “noir” piacentine, solitamente grondanti  sangue, razziste e impietose dei sentimenti altrui. Oltre a parlare un corretto italiano, i due gruppi si sono affrontati dissertando da veri esperti di diritto e ponendo argomentazioni degne di un avvocato, iniziando le frasi con “mi consenta” e terminandole con “risponda lei, prego”. Non si sentiva un grido. Tanto che gli abitanti di via Pozzo (sempre pronti a lamentarsi di tutto!) si sono accorti con ritardo di ciò che stava avvenendo. Colto il problema, i cittadini sono scesi in strada aiutando i due – se così si può dire – litiganti. Quello che è accaduto dopo è difficile da spiegare. Si può solo raccontare. Parcheggiata la vettura, una luce azzurra è calata sulla via. Alle finestre di via Pozzo si affacciati numerosi piacentini applaudendo. Alcuni esponevano bandiere della pace, altri Peppa Pig, altri ancora i Teletubbies.
Poi, tutti insieme, con grande pathos, hanno cominciato a cantare Give Peace A Chanche di John Lennon. Ragazze con i fiori intrecciati nei capelli e ragazzi nei loro sari arancioni danzavano. I leghisti hanno smontato il loro gazebo in fretta e furia e hanno offerto il vin brulè agli immigrati. Poliziotti e carabinieri, intervenuti in forze, hanno ammonito i cittadini: non chiamateci più per queste cose, ci fate perdere tempo. La prossima volta vi denunciamo. Una gruppo di ultras ha invitato ecuadoriani e marocchini a una sfida calcistica (sul modello di Italia-Marocco nel film Tre uomini e una gamba) sul campetto di calcio a Santa Franca.
La notizia è volata su un alito di vento a Palazzo Mercanti investendo la Giunta. Piroli ha scavalcato a sinistra la Palladini. Prima ha iniziato a girare intorno al tavolo della Giunta ripetendo come un mantra «accogliamo, integriamo, condividiamo», memore del marinaio e gli Hare Krishna nell’Ultima Corvée (film con Jack Nicholson), poi ha proposto che il 30 gennaio sia istituita la «Giornata dell’inclusione». Timpano ha progettato un nuovo modello di Urban Welfare da coniugare con le smart cities, per mettere in rete i nuovi cittadini e creare un link tra di loro.
Gazzola, memore del proprio passato, ha commentato: “E che c’azzecca!”. Cisini, per non restare indietro, ha lanciato un concorso di idee per innalzare nel quartiere la nuova Torre di babele, palazzo più alto del grattacielo dove a ogni piano si parla una lingua, non si litiga mai per chi deve pulire le scale, non ci si azzuffa se il vicino di sopra scuote la tovaglia piena di briciole sul balcone sottostante e dove nessuno chiama il 113 se fino alle 4 del mattino all’ultimo piano si tiene una sacrosanta festa afro-reggae-hip-hop-progressive sparata fuori da casse di almeno 500 watt l’una. Intanto, qualcuno aveva notato, nascosto sotto il gazebo dei Giardini Margherita, l’ex vice sindaco Cacciatore che si mangiava le mani per l’occasione persa di vedere risolti tutti i problemi di sicurezza. Dopo aver dato una rapida occhiata, un altro ex, Reggi, se la filava soddisfatto in bici. Per non farsi vedere, scendeva nel sottopasso pedonale della stazione e dallo smartphone mandava una mail a Renzi. «Matteo corri qui. Non firmare la legge elettorale. Prima proponi una modifica: gli immigrati, regolari sia ben chiaro, che si riuniscono in un partito e raggiungono almeno lo 0,8% a livello nazionale avranno un seggio in Parlamento”.
Ma di tutto questo sugli altri giornali nemmeno una riga. Purtroppo, l’articolo ha fatto una vittima. Di fronte a tanta correttezza il giornalista pedagogista si recava dal sindaco e rimetteva il mandato: il mio lavoro non ha più senso, vedo che hanno capito.

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1 Comment on "UN ARTICOLO DI NERA SEMPLICEMENTE PERFETTO"

  1. Grande Gianfri!
    Ti ho dato ragione sì e no 5 volte in dieci anni.
    Ma quando c’è l’hai, c’è l’hai.
    Hai ragione e l’ironia, purtroppo, non li sveglierà.
    Cazzi loro.
    Questo pezzo dovrebbe essere usato nel bando, come serissimo proforma.

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