GUARDA CHE LUNI GUARDA CHE MARE

Oggi Libertà ci ha regalato una grande storia in prima pagina. Una storia di quelle che commuovono i lettori, di quelle che restano scolpite nella memoria. Un gatto  di nome Luni è tornato a casa dopo sei mesi. Era sparito, non lo trovavano più, era a soli 300 metri dall’abitazione dei proprietari ma quella distanza sembrava incolmabile. Alla fine, però, Luni è tornata a casa, proprio quando ormai pareva non ci fossero più speranze di ritrovarla. “I sei mesi – ha scritto Libertà – sarebbero diventati sette, e poi otto, e poi Luni sarebbe rimasta soltanto una nuvola candida scolpita nel cuore di ognuno di quelli di casa, se due giorni fa una vicina non avesse suonato alla porta annunciando novità”. Luni non tornava. “Per mesi, i suoi familiari avrebbero setacciato la Statale 45 in lungo e in largo, con il cuore di pietra se gli occhi avessero mai incrociato una sagoma pelosa e senza vita, ai margini. Per ritrovare quell’amica che da 12 anni aveva condiviso gioie, ansie, fisiologici malumori di un’intera casa, i suoi familiari sarebbero andati più volte a setacciare strade e campi alla Besurica, perchè è lì che Luni aveva trascorso tutta la sua vita”. Poi, il lieto fine: “Al sopralluogo al di là della Statale 45 hanno mandato papà. E quando lui ha pronunciato forte il nome – “Luni, Luni”, ha gridato – Luni si è buttata fuori dal gruppo ed è volata tra le braccia del papà. Dopo sei mesi di assenza, Luni ha ritrovato la strada ed è tornata a casa. E questa è una storia che dà speranza”. Proprio così.

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