Quando eravamo piccoli, i bambini si distinguevano dalle bambine grazie alle scarpe. Erano ancora lontani i tempi di All star, Adidas Stan Smith, Nike Blazer e confusioni sull’identità sessuale. Quando eravamo piccoli, ormai tanti, troppi, anni fa, i maschi avevano le Bull boys e le femmine le Lelli Kelly. Poi c’erano le bambine più sfigate che avevano un fratello più grande ed erano costrette a portare le Bull boys dismesse. I bambini che avevano sorelle più grandi, invece, non portavano le Lelli Kelly. Mi sono sempre chiesta il perché. Probabilmente perché riuscivano a imporsi con più decisione e autodeterminazione. O forse perché, più semplicemente, non avevano dei genitori così stronzi da sottoporre il figlioletto al pubblico ludibrio. I bambini sanno essere molto cattivi. Soprattutto se ti chiami Mario e, tuo malgrado, indossi delle scarpe fucsia con dei fiori disegnati e tempestate di strass. Tuttavia, non è della crudeltà dei bambini che voglio parlarvi. Bensì di una caratteristica che accomunava Bull boys e Lelli kelly: le luci nella suola. Ora, se sei un bambino di sette anni, nei primi anni ’90, dell’iPhone e delle Nike te ne freghi. L’unica cosa che ti interessa è avere un paio di scarpe che si illuminano quando cammini. E a volte alle luci si accompagnano i suoni: il tripudio! Le mamme spesso si rifiutavano di comprarle, ritenendole pacchiane. Per fortuna, però, ci sono i papà. I papà tendenzialmente restano bambini a vita. Figuratevi se non restano impressionati da un paio di scarpe che si illumina e suona. Così, noi tornavamo a casa con le nostre Bull boys/ Lelli Kelly e il papà, per mesi, era fatto oggetto di vessazione da parte della mamma, la quale gli rammentava la cazzata fatta ogni volta che sembrava che stesse atterrando un ufo in salotto solo perché stavamo correndo in corridoio. Perché tutti questi ricordi, direte. Non perché sono una nostalgica della mia infanzia negli anni ’90. Be’, forse un po’ sì. Comunque sia, la ragione è un’altra. Questo amarcord me l’ha provocato la visione, in un negozio di via Venti, della nuova frontiera dell’intrattenimento: la versione adulta di Bull boys/ Lelli Kelly. Se i bambini degli anni ’90 come me sono cresciuti, con loro sono cresciute anche le loro scarpe. E sono tornate con prepotenza anche le luci nelle suole. Certo, anche loro si sono evolute. Al posto delle lampadine ora ci sono i led. E invece di accendersi e spegnersi a ogni passo ora si accendono ritmicamente, tipo luci da discoteca. Come Bull boys e Lelli Kelly presentano una versione maschile e una femminile. Sono vendute in due colori, bianco e nero. E le luci spaziano dal rosa, al blu, al verde, al giallo fino all’arancione. Insomma, stanno bene con tutto. Dalla tuta, al vestito da sera. Perché no, le consiglierei anche per un matrimonio. Soprattutto se a sposarsi sono due ex bambini degli anni ’90. Quindi, smettete di guardare Solletico, i Mini Pony o i Biker Mice, chiamate la mamma e portatela in via Venti. E se non ve le prende lei, la nuova frontiera di Bull boys/ Lelli Kelly, non preoccupatevi. C’è sempre papà!
TESTO e FOTO: CATERINA MASCARETTI