LETTERE ALLA BATUSA

Ciao,
oggi mi è partita l’ennesima incazzatura da pendolare ed ho pensato a te, cara Batusa, che mi aspetti di fronte alla stazione a dirmi “Tranquilla, per oggi è tutto finito”. Ti regalo quindi queste quattro battute, fanne ciò che credi. Al di là di ogni illecito uso contro un altro essere umano, pare ormai necessario viaggiare armati sui nostri treni.
Appartenendo alla categoria che per la quotidiana tratta Milano – Piacenza  (nel doppio senso di tragitto e di tratta del bestiame) non ritiene possibile  affrontare il viaggio su uno di quei bellissimi treni dai quali non si vorrebbe scendere mai più (pena appunto non scendere mai più e perdersi magari i venerdì piacentini) ho deciso di adeguare il mio bagaglio da viaggio.
Pertanto da domani fuori i trucchi e l’acqua dalla borsetta  e… dentro:
– Spranga per rompere i vetri bloccati quando fuori ci sono trenta gradi e sul vagone un termometro da febbre scoppierebbe;
– Piede di porco per ampliare il varco nelle porte bloccate tra i vagoni;
– Pompa idraulica per forzare le porte di salita discesa, che ormai presentano sempre in maggior numero il caratteristico cartello giallo di “porta non funzionante”.
Per chi non lo sapesse, pare che un famoso economista abbia studiato che é più redditizio creare un team per lo studio e sviluppo di un messaggio di marketing funzionale piuttosto che chiedere ai manutentori di aggiustare le porte non funzionanti; infatti, sui treni dove é attivo l’impianto di altoparlanti possiamo ascoltare un simpatico refrain che fa più o meno così: “Attenzione! Si avvisano i signori viaggiatori che alcune porte esterne del treno, segnalate da appositi cartelli gialli, non sono correttamente funzionanti. Si invitano i viaggiatori a prepararsi per tempo alla discesa usufruendo delle porte adiacenti.”
Ecco, tutto l’impegno del team marketing e comunicazione riesce a creare un così forte impatto emotivo (incazzatura?) sul viaggiatore che si fidelizza anche attraverso il ricordo del messaggio stesso come fosse un jingle (o una presa per il culo).
Scusate, parlavo inizialmente di cutter non a sproposito: l’ho  già messo in borsa in caso di emergenza, poiché i sistemi di allarme sono tutti bloccati da una bella fascetta, inespugnabile come quelle da elettricista che cedono solo con il taglio, gialla anch’essa.
Mi sorge ora un dubbio: che non si tratti di messaggi subliminali con tutto questo giallo per farci sentire quanto é bello e positivo viaggiare in treno su un regionale od un regionale veloce?
Le foto poi parlano da sé.
Kika

Cara Kika, quelli che ti hanno detto “tranquilla, è tutto finito” non eravamo noi. Era il capotreno.

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