L’assessore ai servizi sociali del comune di Piacenza, Stefano Cugini, potenziale candidato sindaco al posto di Paolo Dosi, già balzato agli onori delle cronache, qualche settimana, fa per aver accompagnato (accompagnato da un fotografo che lo accompagna sempre) minori non accompagnati all’ambasciata albanese, ha deciso di estrarre dal suo zainetto una nuova campagna di sensibilizzazione per risolvere un altro problema sociale. Servendosi di Facebook e del gruppo Sei di Piacenza se…, Cugini ha chiesto aiuto: «Ho bisogno di comprare libri di testo per i 2 bimbi di una famiglia in grandissima difficoltà. Come Ente pubblico è problematico fare questa operazione. Servono 600 euro. Ci contiamo per arrivare a 600 membri che donano 1 euro? Organizziamo questa gara di solidarietà collettiva?».
Tra tanti messaggi di sostegno all’iniziativa, c’è invece chi ha voluto vedere una campagna promozionale dello stesso assessore, magari in vista delle prossime elezioni. Ma noi, che non siamo per niente maliziosi, pensiamo che questa sia una campagna da sostenere, anzi da ampliare. Non solo invitiamo i piacentini ad appoggiare questa nobile causa, ma siamo certi che Cugini sarà disposto ad aiutare, utilizzando questa innovativa formula di sussidiarietà, tutti i suoi concittadini bisognosi: siete in povertà e non riuscite a pagare la tassa rifiuti? Vi hanno licenziato e non potete più pagare il mutuo? Avete buttato via tutti i soldi alle macchinette e non ce la fate a mettere la benzina nella vostra Fiat Panda del 1974? Siete talmente in crisi che non solo non potete fare l’abbonamento a Mediaset Premium per la Champions League, ma non avete nemmeno i soldi per pagare il canone Rai nella bolletta della luce? Be’, rivolgetevi a Cugini, che saprà organizzarvi una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi su Facebook. C’è già chi l’ha fatto, come il consigliere comunale del Pd (stesso partito di Cugini), Manuel Rossi. Che, tra i commenti del post dell’assessore, ha scritto: «Chi ha bisogno, ha bisogno… Preparo una lista dei libri delle medie di mio figlio».