TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: COSTANZA CAVANNA
Ho sempre avuto un debole per le frasi di circostanza, soprattutto per uscire dai pasticci, ma mi vedo costretto a usarne una per la prima puntata della nostra rubrica culinaria: “Probabilmente ho sbagliato io la scelta dei piatti”. Ma andiamo con ordine. Appena entrato nel ristorante Lotus, che è “Japponese”, filo thailandese, ex cinese (via Garibaldi anni Novanta), spruzzato di vietnamita, la prima sensazione che ho avuto è stata certamente di pulizia e cortesia, primi due ingredienti fondamentali in un ristorante etnico-piacentino. L’arredamento è curato e la prima ispezione contro luce dei bicchieri e al microscopio portatile delle posate, mi soddisfa. All’ingresso il banco da lavoro dello sushi-chef con l’esposizione della carne di pesce a dimostrarne la freschezza (della carne, non dello chef). Arriva il menu, rigorosamente di plastica e leggermente unto (in questi posti porterebbe sfiga il contrario), e ne vedo davvero di “cotti” e di “crudi”. Grande scelta tra ogni tipo di sushi, sashimi, proposti singolarmente o in selezione di più pezzi (tonno, polipo, salmone, ombrina). Gamberi e gamberoni torturati al vapore, in intingoli, in salse e soprattutto in una tempura che risulta ben fatta, sana e con olio non riciclato. (Questo lo so non essendo stato necessario assumere omeprazolo nella notte per calmierare tragiche bolle di acido nello stomaco).
A TAVOLA
In fondo al menu scopro la sorpresa cafona: per tutti coloro che sono soliti dire: “Ohhh cielo, ma quante cose buone, ma non si può assaggiare un po’ di tutto?” Tiè, eccoti accontentato, al Lotus c’è la formula “All you can eat”, che consente ai palati più raffinati ed esigenti una degustazione senza limiti di quantità a soli 21 euro, che io pagherei in anticipo per evitare in caso di svenimento un’antipatica frugata nelle tasche. Chiaramente deve essere una scelta di tutto il tavolo, e se sei da solo, ma con il tuo amico immaginario, deve andare bene a entrambi. Ma arriviamo al mio errore: manzo al curry. Carne di qualità e cottura al limite, ma affogata in un magma piccantissimo (occhio, sull’unto menu non è specificato), misto a panna e zucchine di Valconasso.
CARTA DEI VINI
La carta dei vini è da karakiri, ne mancano solo un paio in cartone, ma riesco a spiegare il paracadute di Planeta (La segreta) a un prezzo quasi regalato. Intelligente la scelta di offrire la possibilità di vino rosso e bianco della casa a bicchiere, ma la mia battuta sul bicchiere del vino “della pagoda” non è stata capita dalla proprietà, così ho chiesto il conto. In due: cinque piatti e una bottiglia di vino per un totale di 50 euro. A mio avviso il rapporto qualità prezzo è assolutamente accettabile. Per chi lo desidera la possibilità di rendere “asportabile” fino ai vostri divani tutto quello che c’è sul menu. Chiaramente il nome Lotus è in riferimento al fiore e non alla macchina. Al prossimo boccone.
Lotus
Via Emilia Pavese 274, Piacenza
Tel. 0523 498194
Chiuso il lunedì
:-)))) come sempre non deludi (su quella della cinese che ti fruga nelle tasche per prendere i soldi quando sei svenuto ho riso due ore sputando sullo schermo) F.
Sei il solito simpatico locattone un abbraccio testaccia Silvia
Da oggi, come sempre, per i miei alunni ci sarà anche il compito di seguire questa rubrica. Grazie. Maria Pia Locatelli.
Beh la tua ironia e il tuo buongusto ci faranno di certo un ottima compagnia con questa rubrica.
Spassosissimo!
Sempre pieno di risorse il nostro Nereo! Complimenti, sei paragonabile a un piatto unico, dove i sapori si combinano alla perfezione. Dovresti crearlo…
veramente, ti ho apprezzato! bravo.
Troppo gentili… Grazie e alla prossima settimana con un ristorante di tutto rilievo…