VOLEVATE LO SCOOP?

Questa mattina alla Batusa siamo saltati sulle sedie quando abbiamo letto su Libertà che Trespidi ha un “piano segreto” per il futuro della Provincia. L’allarme è rientrato alla quarta o quinta riga dell’articolo di Elisa Malacalza, dopo avere infilato una dietro l’altra espressioni come “rivoluzione della geografia provinciale”, “la macchina amministrativa non si ferma” e “ultimo colpo di coda”, quel genere di cose che i giornalisti usano quando si arriva alle otto di sera e la storia da raccontare è molto meno interessante di quel che sembrava nella riunione di redazione, ma ormai è troppo tardi per cambiare la pagina. In realtà non c’è alcun “piano segreto”, non ci sono progetti “top secret”, tutto resta più o meno al punto di prima. Comunque alla Batusa abbiamo fatto un paio di telefonate e qualcosa di interessante lo abbiamo scoperto. Per esempio, siamo riusciti a trovare il testo del referendum che la maggioranza proporrà al Consiglio provinciale lunedì pomeriggio. Eccolo: “VOLETE CHE IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI PIACENZA SIA SEPARATO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER ENTRARE A FAR PARTE DELLA REGIONE LOMBARDIA?”. Se lunedì non ci saranno eccezioni, molto presto saremo chiamati a rispondere a questa domanda.

ITER E ALTERNATIVE

I più attivi nella stesura di queste righe sono stati il capogruppo del Popolo della Libertà, Filippo Bertolini, e il consigliere leghista Paolo Maloberti. In questa fase, l’obiettivo principale è evitare che la Cassazione bocci il quesito. Nel testo della delibera che sarà presentata lunedì, si ripercorreranno le peculiarità della Provincia di Piacenza, tasti su cui il presidente Trespidi ha battuto in questi mesi, quando ancora si sperava di poter salvare l’ente. Una volta approvata, due consiglieri (probabilmente i laboriosi Bertolini e Maloberti) depositeranno il quesito in Cassazione, che si pronuncerà nel giro di 30 giorni. Ma c’è anche un piano bis (quello pomposamente annunciato oggi), ovvero l’ordine del giorno elaborato dall’Udc nel quale si impegna Trespidi a partecipare a tutte le riunioni in Regione per il piano di riordino, salvaguardando il territorio piacentino e proponendo l’opzione dell’unione solo con Parma, escludendo Reggio e Modena e l’idea di una Grande Emilia sostenuta dal sindaco Dosi.

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