NEREO

TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: ARCHIVIO TRABACCHI (FEAT DATURI)

Il dilemma della mia giornata? Mangiare e bere a due passi da casa per non dover guidare e farmi ritirare la patente. Indi per cui, a smentire ancora una volta il luogo comune “in centro a Piacenza non c’è nulla”, continuo la mia ricerca in zona e approdo all’osteria del Trentino da Marco. Ambiente da vera osteria “d’una vota”, sapientemente rinfrescato con possibilità di piccolo cortiletto estivo all’aperto; questo davvero una rarità in the city… Marco, che non ha la faccia da trentino perché non lo è, propone piatti della tradizione piacentina ma facendo attenzione a tenere il menu fresco e aggiornato in base alla stagione. Infatti parto con dei porcini crudi freschissimi su un letto di bresaola, mentre gli amici che forzatamente mi accompagnano, optano per i salumi piacentini, salame, lardo, pancetta e coppa. Si fa presto a dire salumi, ma qui hanno sempre una marcia in più a differenza di tanti altri ristoranti, che su prodotti di rivendita e non cucinati, tendono a risparmiare. La pasta è tirata sul momento e non riusciamo a rifiutare il loro conosciuto tagliolino con il fungo (lo nomino al singolare così fa ingrassare meno). Fresco, cotto quasi croccante come piace a me e non esageratamente unto per coprire altre mancanze. Me gusta.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO, I DURI COMINCIANO A MANGIARE

Poi mi diverto con una delle mie grandi passioni: le costolette di agnello che sembrano davvero quelle dei Flinstone. Si può optare per averli da bravi ragazzi in padella con rosmarino e sale grosso, o come i menefreghisti, avvolte in una dorata e croccante panatura. I contorni seguono sempre le stagioni: asparagi cotti al burro, carciofi al forno o fritti, patate novelle. Eccezionale la scottona tedesca, da fare al forno oppure alla griglia, portata da Marco su un’asse di legno tenuta sul fianco, così mentre la taglia con il suo coltellaccio, pare quasi stia suonando un violino (per chi non lo sapesse la scottona è la vacca che non ha mai figliato, quindi carnalmente incazzata ma ovviamente più tenera). Ma quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a mangiare, così mi butto su pietanze, qui quasi sempre disponibili, ma in altri posti davvero difficili da trovare: le frattaglie. Mi rimbocco le maniche e mi gusto un rene cotto nel suo grasso. Arriva una palla gialla di grasso fumante che una volta tagliata, scopre un rene rosso e pulsante con cui faccio scorta di calorie per le successive 124 ore. Una goduria per il suo sapore di organo pulsante e la tenerezza tipica del burro. Finalmente una cantina curata con etichette importanti sia di Champagne, sia di Pinot neri francesi, adattissimi per sgrassare la bocca dal tipo di cucina proposta.  Sui dolci sono forti, ma io prendo sempre il crumble di lamponi con gelato alla vaniglia. Se andate sui tagli di carne descritti il prezzo comprensibilmente può salire, altrimenti andate dal trentino ve la cavate con un trentino. Al prossimo rognone. Nereo cotto nel suo grasso Trabacchi.

Osteria del Trentino da Marco
Via Castello 71, 29121 Piacenza
Tel. 0523-324260
Giorno di chiusura: domenica.

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