CHI TROVA UN AMICO NON TROVA UN TESORIERE

Storia recente degli scontri tra Roberto Reggi e Ugo Sposetti, ex Ds. Dall’ironia di Roberto (“è un ex ragazzo”) a quella di Ugo (“se a insultarmi è un amico come lui porgo l’altra guancia”).

FOTO: INTERNET

Reggi contro Sposetti. L’ex sindaco contro l’ex tesoriere. In mezzo, Matteo Renzi, che non manca mai. Pubblicogiornale.it ha intervistato Ugo Sposetti (pezzo poi ripreso anche da Dagospia, vedere per leggere), ex tesoriere dei Democratici di Sinistra, o Ds, che se l’è presa con Renzi (“non conosce vergogna”) a proposito delle spese della Leopolda. Reggi stavolta non era stato interpellato, ma ci ha pensato l’intervistatore, Tommaso Labate, a tirarlo in ballo. Domanda a Sposetti: “La portavoce del sindaco di Firenze, Simona Bonafè, ha risposto che Sposetti spara “cifre a caso”. Mentre a “Omnibus” Roberto Reggi ha detto che le “maldicenze” colpiranno chi le dice. Tipo lei”. Risposta molto ironica di Sposetti: “A chi mi insulta, se è un compagno e amico del mio partito come Reggi, rispondo porgendo l’altra guancia. Se invece è una compagna e amica del Pd, come la Bonafè, replico con un bacio via etere e un mazzo di fiori. Sto cercando il suo indirizzo, infatti”. Non è la prima volta che Reggi si scontra con Sposetti. Il 9 ottobre scorso Roberto era intervenuto a 24 Mattino su Radio 24 a proposito  ai sospetti su chi finanziasse la campagna elettorale di Renzi, dato che qualcuno ipotizzò il coinvolgimento della destra americana e di Israele. ” Non so cosa s’è inventato Sposetti, questo ragazzo, o forse ex ragazzo – disse Reggi -. Si immagini gli israeliani che mi pagano lo stipendio… Io sono coordinatore della campagna e devo lavorare part-time tre giorni alla settimana, poi da giovedì a domenica aiuto Matteo e giro con lui. Non ci possiamo permettere nemmeno un coordinatore a tempo pieno, tanto per dire come siamo messi”. Roberto aggiunse che simile maldicenze  (questa parola deve piacergli molto) funzionavano una volta, ma adesso  “bisogna dire a questi ex ragazzi che è finita, non funziona più. La maldicenza porta sfortuna a chi la fa. Non aiuta sicuramente a crescere e a farsi votare, perché ormai la gente individua con chiarezza quelle che sono le maldicenze e quelle che sono le verità”. Il tempo passa, le maldicenze restano. Chi trova un amico non trova un tesoriere.

scrivania@labatusa.it

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