GAZZETTA E PANTOFOLE

La Pinella è preoccupata perché non vede più Togliatti e Almirante al telegiornale, il signor Baroni ha disdetto l’abbonamento con la Posta perché il giornale arrivava troppo tardi, Mary scappa per andare a flirtare coi carabinieri. “Se fai il volontariato in una casa di riposo non ti annoi” dice Giovanni Botti, 28 anni, che ha fatto del volontariato un lavoro. Ecco la seconda puntata di “Primarie allo spritz”, la nostra piccola inchiesta sui giovani piacentini impegnati.

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: IDEM

La Pinella cerca Togliatti e Berlinguer al telegiornale. Non li vede da un pezzo ed è molto preoccupata. Chiede di loro ogni giorno appena scende dal letto: “Che fine hanno fatto Togliatti e Berlinguer? Come stanno?”. Il signor Baroni ce l’ha a morte con le Poste. Ha disdetto l’abbonamento perché la Gazzetta arrivava solo nel primo pomeriggio. Ora ha preso accordi con l’edicolante all’angolo che è molto più affidabile del postino. Mary ha un debole per la divisa. Ogni tanto scappa e va in caserma a flirtare coi carabinieri, i carabinieri telefonano e qualcuno va a riprenderla. “Se fai volontariato in una casa di riposo non ti annoi” dice Giovanni Botti, 28 anni, che ha fatto del volontariato un lavoro. Oltre a essere consigliere comunale del Popolo della Libertà, o Pdl (“anche la politica è volontariato”), si occupa di amministrazione per la fondazione Madonna della Bomba-Scalabrini, che comprende una casa albergo, una casa protetta, un centro riabilitativo per bambini con problemi di sviluppo dell’apprendimento e alcuni appartamenti per disabili. Nel suo ufficio ci sono immagini sacre appese alle pareti e molti post-it colorati. Giovanni chiude la porta, ma la voce degli anziani che cantano nella sala accanto arriva lo stesso. Passano dagli inni sacri alle canzoni folk in cui il cacciatore si fa la lavandaia nel granaio. “Il volontariato – dice Giovanni – non vuol dire semplicemente fare del bene, ma condividere con gli altri un grande dono che hai ricevuto tu. Quando abitavo a Milano, insieme ad alcuni ragazzi disabili, ogni due settimane andavamo in giro per le parrocchie della Lombardia per tenere compagnia ai giovani che altrimenti sarebbero rimasti chiusi nei vari centri per il week end. Una volta tornato a Piacenza ho dato una mano al Centro di solidarietà per la raccolta vestiti e il banco alimentare. Dando gratuitamente il proprio tempo al prossimo si vive secondo i valori della carità”. Nella sala accanto è il momento del catechismo. Una signora coi capelli bianchi si mette al centro della stanza e legge il Vangelo. Gli anziani ascoltano in silenzio. Qualcuno dorme.

GAZZETTA E PANTOFOLE

Suona il telefono. Giovanni sblocca l’iPad e controlla l’agenda. “Tempo fa – prosegue Giovanni – seguivo un ragazzo autistico che non aveva la percezione della realtà. E’ morto per problemi di natura fisica, ma sono rimasto molto legato a sua madre. Al primo anniversario della morte abbiamo fatto una cena a cui hanno partecipato tutti i giovani volontari che si sono presi cura di lui. Quel ragazzo non mi ha mai comunicato niente, non poteva esprimersi con le parole, ma è stata una delle persone più belle che abbia mai incontrato nella mia vita. Anche se non poteva dirmi “grazie” per quello che facevo per lui, mi faceva stare bene, mi rendeva felice”. Gli anziani ricominciano a cantare. Sono stonatissimi. Dopo l’alleluja parte “Tal dig in piasintein” a palla. “Ormai è un disco fisso. Tutti i giorni cantano le stesse canzoni. Il problema è che sono sordi, quindi cantano ancora più forte” dice Giovanni, che poi ci porta a fare un giro nella sala accanto. “Quella è la Pinella, che è innamorata pazza di Berlusconi e tutti i giorni mi chiede che fine hanno fatto Almirante e Berlinguer. E’ lì davanti alla televisione, si volta e mi fa: “E’ un po’ che non vedo in giro Togliatti. Come sta?” Io le dico che se la passa bene e che si vede un po’ meno al telegiornale solo perché è anziano. Quello è il signor Baroni, juventino sfegatato. E’ in polemica con le Poste italiane perché la Gazzetta dello Sport gli arrivava troppo tardi. Adesso ha disdetto l’abbonamento e se la fa consegnare dall’edicolante qui vicino. Ah, quella è Mary, che ogni tanto s’innamora di qualche carabiniere. A volte ci scappa senza farsi vedere, ma quando succede sappiamo che dobbiamo solo aspettare una telefonata dalla caserma: “Casa di riposo? Scusate, la signora Maria è una vostra ospite? No perché sarebbe qui in portineria…”.

PIEMONTESINA BELLA

Parte “Piemontesina bella”. Due anziani girano in pantofole nell’atrio. “A volte organizziamo momenti di festa nel salone con torte e schitarrate. Sbraitiamo, più che cantare” racconta Giovanni. Date loro anche un bicchiere di vino? “No, altrimenti non vanno più via. Poi ci sono i giocatori incalliti di briscola che formano una specie di curva Sud in fondo alla sala. Quando vedono che cantano tutti mettono giù le carte e si uniscono al coro. Ci sono anziani autosufficienti e altri costretti sulla carrozzina che parlano e cantano insieme. Ecco, lì trasformo il mio lavoro in un momento ludico e ricreativo, diciamo così. Ultimante abbiamo portato i nostri ospiti a teatro per una prova di Verdi. Quattro ore di concerto”. In quanti si sono addormentati? “Ah, neanche uno. Vedi? Quella è una signora che viene qui a fare volontariato” dice Giovanni mentre la indica. “Tutte le mattine fa orientamento agli anziani. Dice loro che giorno è e in che stagione siamo, così non perdono il contatto col tempo. Poi pregano e parte il jukebox”. Nella stanza accanto canta anche una donna delle pulizie: “Oh campagnola bella, tu sei la reginella”.

Share

Be the first to comment on "GAZZETTA E PANTOFOLE"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*


Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi