L’idea era quella di fare un giro nei point di Renzi e Bersani per parlare di politica coi giovani dei comitati in vista delle primarie di domenica. Purtroppo abbiamo perso la testa per la renziana che ci ha offerto un chewing gum alla fragola e per la bersaniana che si è segnata l’indirizzo della Batusa sulla mano. Ecco l’ultima puntata di “Primarie allo spritz”, la nostra piccola inchiesta sui giovani piacentini impegnati. 

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE: IDEM

Il point di Renzi è fichissimo. C’è anche un distributore di gomme da masticare – colorate, ottime, costano 20 centesimi l’una e sanno di fragola – ordinato apposta dall’America. Nel point di Bersani hanno caramelle alla menta. Non c’è paragone. Lo ammettono anche i giovani bersaniani: “Il loro point è più figo”. L’idea era quella di fare un giro nelle sedi dei due comitati per parlare di politica coi giovani in vista delle primarie di domenica. Purtroppo abbiamo perso la testa per la renziana che ci ha offerto un chewing gum e per la bersaniana che si è segnata l’indirizzo internet della Batusa su una mano. Prima, lei. Martina Platè, 25 anni, renziana. Sta dietro al banco del point di “Adesso!” e sta effettuando le ultime registrazioni. Accanto a lei c’è Katia Tarasconi. “A un certo punto uno deve fare una scelta, e io ho scelto Renzi. Non credo sia possibile cambiare l’Italia con le persone che ci hanno portato alla situazione attuale” dice Martina. Renzi è belloccio, indossa le camice con le maniche rimboccate, sa parlare ai ragazzi. Quanto ha influito il fatto che sia giovane nella tua scelta? “Matteo ha fatto il sindaco, è stato e sta tra la gente. Sa parlare alle persone nel modo giusto, ma allo stesso tempo sa affrontare temi importanti. Renzi dice che si può essere giovani a 80 anni e vecchi a 20 anni”. E tu? Speri di arrivare giovane a 80 anni o sei già vecchia adesso? “La prima, giovane a 80 anni. E’ un po’ lo spirito che accomuna i sindaci e gli amministratori che sostengono Matteo”. Scusa, ma se esci col tuo ragazzo ti metti a parlare di Renzi? “Boh, può essere. C’è un momento per la politica e uno per tutto il resto”. Sei laureata, lavori e in più ti sbatti qui al point. Non sei choosy. “Forse sono quelli come la Fornero che sono choosy. Da giovane, non mi sento di farmi fare la morale da un ministro”. La Tarasconi esce un attimo. Martina resta sola e regista un signore con la moglie. C’è qualcuno che con la scusa di Renzi viene qui a tentare di rimorchiarti? “Bah, beh, ni. Qualcuno”. Si vendono più gomme da masticare o più spille di Renzi? “Più cicche. Abbiamo un distributore fantastico”. Martina non ha tessere di partito, ma ha iniziato a fare politica sostenendo prima Reggi e poi Dosi. Da Dosi a Renzi. Senti, per chi voterà Dosi? “No comment. Il voto è segreto”.

GIRA LA RUOTA

Facciamo venti metri – Piacenza, ci dicono i renziani, è l’unica città d’Italia dove i point dei due candidati sono attaccati, per questo domenica Radio Popolare farà la diretta da Largo Battisti – ed entriamo nel point di Bersani. Anche qui c’è gente che si registra, ma non c’è il distributore di gomme da masticare. C’è solo un vassoio con caramelle all’eucalipto. Questo potrebbe essere decisivo per l’esito delle primarie a Piacenza. Dietro al banco ci sono due ventenni, Francesca Mazzari e Gabriele Scagnelli. Che, in qualità di rappresentante di Bersani, domenica scorsa ha partecipato al noiosissimo dibattito tra giovani vecchi al Temple, quello in cui i venticinquenni parlavano di green economy e precarizzazione strutturale. “Io non ho mai parlato di precarizzazione strutturale, l’avrà detto qualcun altro” precisa Gabriele. Facciamo finta di prendere nota. Poi puntiamo Francesca. Fra, hai 20 anni, dovresti essere con Renzi. Che ci fai qui? “Non è che tutti i giovani votano Renzi, anzi. L’ottanta per cento dei giovani del Pd sono con Bersani”. Interviene Gabriele. “Sostengo Bersani per due motivi: perché parla di “noi” e non di “io”. E poi perché dice che la ruota deve girare, e chi ha esperienza deve aiutare i giovani a far girare le ruota”. Gabri, devi essere molto stanco. “No no, è la verità. Il rinnovamento ci deve essere, ma ci sono anche molti altri problemi. E non è detto che se D’Alema se ne va dal Parlamento le cose si sistemano…”. Parlate di politica anche al pub? “Dipende dall’interlocutore” dice Francesca. “Se ti trovi davanti un muro è inutile, mentre se il discorso può essere costruttivo, beh, parlo anche di politica. Non per catechizzare i miei coetanei, ma per un discorso di confronto e passione”. Il luogo comune dice che i giovani d’oggi pensano solo all’iPhone 5. “Appunto. E’ un luogo comune. Cioè, da un lato è vero che molti giovani non sono impegnati, nella politica come magari nello studio o nel lavoro, ma ce ne sono altri che si fanno il mazzo” dice Francesca. “Io stessa faccio dei periodi in cui mi allontano un po’ dalla politica, anche perché di questi tempi è facile sfiduciarsi”. Gabriele ci prova: “Tu voti Bersani, vero?”. Dipende da quante caramelle all’eucalipto siete disposti a offrire. Stiamo per uscire quando si rivela l’eterno miracolo dell’amore. Francesca prende una biro e segna l’indirizzo internet della Batusa sulla mano. Spettacolare. Scattiamo una foto e usciamo. Da una parte Martina, coi capelli corti e quel sorriso che ti spinge a votare Renzi anche a costo di essere rottamato. Dall’altra Francesca, mitica, con l’indirizzo della Batusa sulla mano. Martina e Francesca. Martina o Francesca. La vita è una questione di scelte. Ci vuole coraggio. Bisogna essere onesti, responsabili, decisi. Accendiamo una sigaretta e andiamo al bar a bere una birra.