TESTO: NEREO TRABACCHI; FOTO: INTERNET
Cari amici, se è vero che il mattino ha l’oro in bocca, la mia pepita è caduta nel cesso. Chiaramente la gioia della paternità, e la fortuna di avere al fianco una super mamma che si prende cura di nostra figlia con maestria, e il fatto che la bimba sia molto tranquilla, tutto attutisce, ma l’impatto c’è. Andiamo con ordine. Dimessi dall’ospedale in una rigida domenica dicembrina, ho pensato saggio di non portare subito la bambina di soli tre giorni a casa, ma bensì a prendere un aperitivo. E’ forse colpa mia se le hanno dimesse alle 11,45? E poi se è vera quella roba lì del primo imprinting, volevo che le nuove tenere narici delle mie narici, odorassero i profumi di vita, cibi e domande adeguate: “Tu cosa prendi?” Ho saputo che c’è chi li porta in chiesa, ma lì hanno un menu fisso. Comunque poi rincasati, i giochi hanno avuto inizio, ma io non ero impreparato.Nelle settimane precedenti sono stato istruito a dovere circa creme per culi, gocce per occhi e orecchie, stufette da bagno e mutande di ricambio, non capendo però cosa ci fosse di nuovo, essendo tutto per me famigliare trattandosi del classico kit dopo nottate difficili. Fin quando siamo arrivati al capitolo pannolino. La mia stupidità non mi spingeva certo a pensare fosse facile, cambiare un pannolino, ma a sperare si dovesse fare una volta al giorno, sì. Comunque ho affrontato la cosa con coraggio e in soli 7 giorni, il mio tempo di cambio è ora vicino ai 45 secondi diurni e 58 notturni, solo perché ho un occhio chiuso.
PULSANTE NASCOSTO
Cari futuri papà, sappiate che questi tempi sono molto elastici là dove si può presentare la seguente problematica: spruzzo improvviso durante il cambio, o immediatamente dopo. La bambina lo sa che voi l’amate alla follia, lo sente, sono furbi questi, e se sanno succhiare per mangiare, a mio parere, sanno benissimo gestire anche gli sfinteri, che rilasciano a cambio in corso come segno di gratitudine (l’altra notte, dopo un cambio con spruzzo, mi sono subito messo a lavorare su un racconto dove un tizio usa la bimba appena nata imbracciandola come un fucile, e tirando delicatamente una gambina verso il basso, questa spara contro i rompiballe. Era un sogno? O è successo veramente?). Quando avete finito tutto, con la schiena dolorante e la bambina unta e profumata come un polletto che avete infornato nella culla, potete recarvi sul divano. Ma attenzione, fate solo finta di appoggiare la testa, perché sotto al vostro cuscino preferito, c’è sicuramente un fottuto pulsante nascosto, collegato con la culla della piccola, e quando la pressione della vostra testa lo schiaccia, una mano invisibile tira un “cicchetto” alla bambina, che scoppia coma la sirena dei vigili del fuoco facendola scaricare nel pannolino appena cambiato. Rimanere sospesi a mezz’aria è il metodo più efficace per vedere la fine del film.
CHE COS’E’ IL DOUDOU?
Concludo con la gaffe della settimana. Alzi la mano chi sa veramente che cosa è il doudou. Non lo sapete eh? Neppure io fino a qualche giorno fa, e sì che pensavo di intendermene di prodotti francesi. Invece un simpaticissimo galletto d’Oltralpe si è inventato questo pupazzetto che il papà deve tenere al petto in modo che prenda gli odori paterni. Così, quando sono fuori per lavoro e la bimba piange, la mamma glielo mette nella culla e lei sentendo sapore di sigaro e pinot nero, dovrebbe calmarsi. L’altra mattina, per svolgere tutti i miei doveri e non essere sgridato, sono uscito di casa con questo pupazzo al collo affinché s’impregnasse di me, spiegando a collaboratori e clienti basiti, ma non moderni, di cosa si trattasse. Per dodici ore sono stato oggetto dei peggiori sfottò. Tornato a casa, fiero del duro compito terminato, mi sento dire: “Ecco dove era finito il doudou, è tutto il giorno che lo cerco. Ma non hai letto le istruzioni? Non devi tenerlo al collo per più di mezz’ora, altrimenti non funziona…”. Non è per farvi ridere, è successo davvero. Al prossimo pannolone.
ROBA DA MATTI, L’ORSACHIOTTO AL COLLO UN VERO FIGOOOO.
CIAO. ALLA PROSSIMA AVVENTURA.