LA PERFEZIONE DEL BOMBER

Domenica scorsa Carmine Marrazzo ha toccato un pallone e ha segnato la rete decisiva nella vittoria con la Folgore Bagno. Nel calcio la perfezione non esiste, però esiste la percentuale: un tiro e un gol. Cento per cento. Perfetto.

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Nel calcio la perfezione non esiste. A meno che non si tratti di Andrea Pirlo. Però esiste la percentuale. Quella del possesso palla e quella di realizzazione. Prendete Carmine Marrazzo, numero 9, attaccante. Domenica scorsa con la Folgore Bagno ha toccato un pallone e ha fatto un gol. I sapientoni diranno che s’è mosso bene, che ha i movimenti del centravanti vero, che è un giocatore di categoria superiore, ma ciò che conta è la percentuale. Un tiro e un gol. Cento per cento. Perfetto. Anche l’esultanza è stata spettacolare, con Marrazzo che s’è arrampicato sulle recinzioni come un Barbarini qualunque – per chi non lo sapesse Fabio Barbarini è un tifoso della curva Nord che ha un debole per le birre e le recinzioni – e ha scosso la testa in su e in giù, gasatissimo. Per diventare un idolo della folla basta essere sinceri. I tifosi della Lupa hanno capito che Marrazzo ci tiene sul serio. La società l’ha preso, l’ha pagato, ma lui è andato oltre il suo lavoro. Ha segnato all’esordio al primo pallone toccato, tra l’altro il gol decisivo, e sarebbe bastato quello. Però Carmine ha fatto molto di più: è corso verso i tifosi e li ha esaltati tanto da far partire subito il coro “bomber Marrazzo la la la la”.
William Viali deve averlo guardato, poi deve aver guardato Marco Arena e Francesco Volpe in panchina e deve aver sorriso. In Eccellenza un attacco così – da serie D, forse anche più su – non ce l’ha nessuno. E’ uno di quei casi in cui puoi essere abbastanza tranquillo anche se a centrocampo e in difesa sei scarso, figuriamoci se sei messo bene in tutti i reparti come nel caso della Lupa. Viali si sta dimostrando un ottimo allenatore – ha una squadra fortissima, d’accordo, ma solo chi ha passato qualche anno su un campo da calcio sa che esistono tanti altri aspetti nel lavoro di un mister – e la società ha speso parecchio. Dei tifosi si sa, adesso c’è pure la mascotte con le labbra rifatte. E poi c’è Alessandro Cortesi, che a differenza di Marrazzo – più appariscente perché fa l’attaccante e quindi fa gol – è un giocatore per veri intenditori. Pure lui, che è cresciuto nel Bologna e nell’ultima stagione ha giocato 29 partite con la Pro Patria in Seconda Divisione, è una spanna superiore alla media. E’ un regista classico, due tocchi al massimo, sa già dove dare il pallone ancora prima che arrivi e gioca spesso di prima. E’ stato lui a mandare in porta Marrazzo domenica: l’ha visto partire, ha notato il movimento con la coda dell’occhio e l’ha messo davanti al portiere con un lancio da centrocampo. Semplice e tranquillo. Con la Folgore la Lupa non ha giocato benissimo. Ha segnato nel primo tempo e ha controllato la situazione, ma ha avuto la colpa di non raddoppiare e quindi di restare in bilico fino alla fine. Però il gol è indicativo: palla di Cortesi e tocco preciso di Marrazzo. Assist del nuovo centrocampista e gol del nuovo bomber. Due su due. La perfezione.

filippo.merli@labatusa.it

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