REGGI E IL PART TIME DA 80MILA EURO

Quando abbiamo scritto che Roberto era il disoccupato piacentino più famoso d’Italia insieme a Simone Inzaghi diversi lettori – preoccupatissimi – ci hanno pregato di girargli alcune offerte di lavoro: dall’imbianchino al giardiniere, fino alla bottega del falegname. Purtroppo non sapevamo che l’ex sindaco avesse già trovato una nuova occupazione nella fondazione Patrimonio Comune dell’Anci. Posto tranquillo e stipendio niente male. 

robertoreggi

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Reggi ha trovato lavoro. A dire il vero non è mai stato a spasso. Quando abbiamo scritto che Roberto Reggi era il disoccupato piacentino più famoso d’Italia insieme a Simone Inzaghi (vedere per leggere) dopo l’esclusione dalle liste del Partito Democratico, o Pd, ci sono arrivate diverse proposte di lavoro che i nostri lettori – preoccupatissimi – ci hanno pregato di girargli: qualcuno gli ha offerto un posto da imbianchino, qualcun altro gli ha chiesto di andare a dargli una mano in una bottega da falegname, altri lo volevano giardiniere o apicoltore. Ma Roberto un lavoro ce l’ha già. Anzi, ne ha due. Oltre al posto fisso da Edipower, la società per la produzione di energia elettrica di cui è diventato dirigente dopo la laurea in Ingegneria elettrotecnica, da qualche mese Reggi è presidente della fondazione Patrimonio Comune dell’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani di cui Roberto è stato vicepresidente con delega proprio al patrimonio comune. Lo stipendio non è male: 80mila euro lordi all’anno. Ora vi chiederete: che cosa sarà mai la fondazione Patrimonio Comune? A che cosa serve? Premesso che se c’è significa che a qualcosa dovrà pur servire, la fondazione Patrimonio Comune – costituita davanti a un notaio di Roma lo scorso 17 aprile – ha come obiettivo principale la valorizzazione degli immobili di proprietà dei comuni. Roba forte.
Pensavamo che Roberto fosse a spasso. Dopo la sconfitta di Matteo Renzi nelle primarie del Pd e dopo l’esclusione dalle liste per il Parlamento restava solo il lavoro da Edipower, che nel 2010 Reggi aveva dichiarato di voler proseguire una volta finito il secondo mandato da sindaco di Piacenza: “Tra due anni finisco di fare il sindaco e torno a fare l’ingegnere. Purtroppo – disse Reggi all’Unità – pochissimi fanno o pensano così, ma dovrebbe essere la norma”. Sacrosanto. Giustissimo. Però in realtà, una volta sostituito da Paolo Dosi a Palazzo Mercanti, Roberto è salito immediatamente sul camper di Renzi e ha girato qualunque tribuna politica, non proprio il compito principale di un ingegnere di Edipower. Poi, prima ancora di iniziare a rottamare, è arrivata la lettera della fondazione dell’Anci firmata dal segretario generale Angelo Rughetti: “Con riferimento a quanto in oggetto, conseguentemente alla nomina dei componenti il Comitato esecutivo di cui all’articolo 12 della Fondazione Patrimonio Comune, il Fondatore come rappresentato dal sottoscritto Segretario Generale, rappresentante legale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, Fondatore della Fondazione ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto, delibera di determinare i compensi del Comitato esecutivo come segue: in misura pari ad euro 80mila annui lordi per il presidente; in misura pari ad euro 4mila lordi per i componenti”.
Reggi è il presidente: 80mila. Poi ci sono sei persone che formano il comitato esecutivo. “Il budget per il 2012 della Fondazione, 800mila euro, è impegnato da spese per servizi e prestazioni professionali (la voce più grossa, 271mila euro), personale, trasferte, sede, marketing, organi statutari. Un nuovo minicarrozzone” scrisse il Fatto Quotidiano (i soliti polemici…) che interpellò Reggi sul nuovo incarico: “Dal giugno scorso  – disse l’ex sindaco di Piacenza – mi sono messo in part time verticale presso l’azienda di elettronica di Sesto San Giovanni dove lavoro come ingegnere. Tre giorni lì e tre giorni a Roma alla Fondazione. Guadagno quanto prima, quello che perdo a Sesto lo riprendo all’Anci”. E noi che pensavamo fosse disoccupato…

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