RAPINE

“Chiuso per rapina”: il cartello appeso alla porta della Banca di Piacenza del Gotico stamattina parlava chiaro. E a Piacenza si è tornati a parlare di rapine in banca. Ecco il racconto di sei colpi messi a segno dalle nostre parti negli ultimi tempi.

chiuso per rapina

FOTO: INTERNET

Questa mattina c’era un cartello appeso sulla porta della Banca di Piacenza del centro commerciale Gotico. Diceva: “Chiuso per rapina”. Poco prima due banditi coperti da sciarpa e cuffia avevano messo a segno un colpo da 80mila euro. Poi erano fuggiti in macchina e dopo una svolta a destra avevano fatto perdere le loro tracce. Sui siti internet piacentini la notizia è in primo piano. A Piacenza si torna a parlare di rapine in banca, quando i malviventi entrano a volto coperto e intimano ai bancari di indicare la cassaforte e di tenere le mani bene in vista. Ecco i racconti di sei rapine andate a segno a Piacenza negli ultimi due anni.

UNICREDIT
I testimoni lo descrissero come un uomo “leggermente travasato”. Entrò con un coltello nella filiale di Unicredit di viale Dante e minacciò alcuni clienti con l’arma in pugno.  Si fece consegnare i contanti per un valore totale di mille euro. Mantenne la calma, uscì a piedi e si diresse verso via Manfredi. La polizia iniziò le indagini.
Mattinata del 23 gennaio 2012, nelle filiale di Unicredit di viale Dante.

CARISBO
All’inizio li scambiarono per operai. Forse perché indossavano tute blu da lavoro. Dietro gli sportelli della Carisbo di via Colombo era una giornata come un’altra, fino a quando i due finti operai estrassero una pistola e un taglierino e si fecero consegnare 5mila euro. Poi uscirono intimando di non chiamare la polizia. La polizia arrivò lo stesso, fece i rilievi tecnici e ascoltò i testimoni. Gli sbirri credevano di poter contare sui filmati ripresi dal sistema di videosorveglianza.
Poco prima delle 11 del 9 novembre 2011 alla Carisbo di via Colombo.

CARIPARMA
Un mese prima un agente della polizia municipale aveva notato un individuo sospetto che si aggirava nel centro di Monticelli con una moto rossa. Un mese dopo l’individuo sospetto parcheggiò la moto rossa appena fuori dalla Cariparma del paese, si mise una parrucca nera e indossò gli occhiali da sole. Poi entrò armato di taglierino e minacciò clienti e dipendenti. Il colpo andò male: racimolò solo qualche banconota, il resto del denaro era ben custodito dentro le casse ad apertura temporizzata. Uscì di corsa e fuggì in moto. La targa corrispondeva a quella che il vigile urbano si era segnato un mese prima, quando si lanciò all’inseguimento del sospetto prima di essere seminato.
Il 31 ottobre 2011 alla Cariparma di Monticelli d’Ongina.

BANCA DI PIACENZA
L’arma era singolare: un cd spezzato. L’uomo che rapinò la Banca di Piacenza della Farnesiana lo utilizzò per ripulire le casse della filiale. Fuori, ad attenderlo, alcuni testimoni videro una Polo bianca con due uomini a bordo, probabilmente i complici. L’uomo, un metro e sessanta, tuta blu e maglia bianca, sparì a bordo della Polo. All’arrivo della Polizia l’ammontare del bottino era ancora ignoto.
Il 12 ottobre 2011 alla filiale della Banca di Piacenza nel centro commerciale Farnesiana.

CARIPARMA
Erano in due. Entrarono alla Cariparma di Roveleto con un casco integrale in testa e una pistola in pugno. Uno dei due estrasse la pistola e minacciò nove persone tra clienti e dipendenti, quelli che ebbero la sfortuna di trovarsi lì in quel momento. Il complice si fece consegnare i contanti di una delle casse, mentre le altre erano bloccate. Il bottino fu piuttosto magro: 300 euro. Fuggirono con uno scooter rubato che abbandonarono a Chiavenna Landi. Gli sbirri cercarono le impronte digitali sul motorino.
Il 20 settembre 2011 alla Cariparma di Roveleto di Cadeo.

BANCA DI PIACENZA
I rapinatori avevano le idee chiare. Arrivarono davanti alla Banca di Piacenza di Cortemaggiore al volante di una Volkwagen Passat rubata a Verona. Erano in quattro, due entrarono e due attesero fuori col motore accesso. I due che entrarono avevano il volto coperto da una sciarpa e da un cappellino. Uno di loro estrasse subito una pistola e tenne sotto tiro sette persone che si trovavano in banca. L’altro scavalcò il bancone e si fece consegnare i contanti che erano in cassa, oltre alla borsa che i metronotte  avevano consegnato poco prima. Fu un’azione rapida, raccontarono i testimoni: tre minuti al massimo. Il bottino fu di 100mila euro. I banditi saltarono sulla Passat e fuggirono verso la zona industriale. L’auto fu ritrovata dai carabinieri davanti a una ditta.
Poco dopo le 9,15 del 28 marzo 2011 alla Banca di Piacenza di Cortemaggiore.

scrivania@labatusa.it (fonta: ilPiacenza.it)

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