LA FINE DI UN ROMANZO

La scomparsa della Signora Fernanda è la certificazione della fine di un’era, quella di Leonardo Garilli, che per un ventennio ha coinvolto e appassionato un’intera città. Il ricordo di Roberto Gregori.

Leonardo Garilli

TESTO: ROBERTO GREGORI; FOTO: FACEBOOK

Se ne è andata la Signora Fernanda. Con discrezione, quasi inosservata, insomma nello stesso modo in cui ha vissuto gli anni da first lady del calcio piacentino. Un amore, il suo, per i colori biancorossi quasi inespresso perché non gradiva le apparenze e tanto meno i finti passaggi sulle pagine dei giornali. Eppure le sue emozioni dovevano essere forti, maledettamente forti, perché in quel mondo che ha fatto gioire per un ventennio un’intera città erano coinvolti tutti i suoi affetti più cari. Dall’Ingegnere ai due figli. Dopo la scomparsa del marito le sue sofferenze immagino siano state forti come le sue emozioni. Eppure non ha mai lasciato trasparire nulla, come si conviene a una donna ricca di valori ormai diventati perle introvabili. La ricordo in tribuna, con la sua pelle bianca e i capelli biondi. Un sorriso discreto, un atteggiamento quasi imbarazzato per le attenzioni che le venivano rivolte. Sono certo che, all’interno delle mura familiari, abbia dovuto svolgere parecchie opere di mediazione. Mi piace pensare che l’abbia fatto con un filo di voce ma con parole che diventavano forti come un uragano. Negli ultimi tempi era stata catturata da una perfida malattia. Ma anche in questo caso era riuscita a trovare un giusto equilibrio con le sue sofferenze e con la sua coscienza. Ora non c’è più. La certificazione della fine del romanzo biancorosso. E i sentimenti che pervadono le persone che l’hanno conosciuta, che hanno amato il Piacenza, non possono essere sofferenza, angoscia, disperazione. Solo malinconia, quella malinconia che vivi con un lieve sorriso sulle labbra e una lacrima che ti bagna il viso. La sua vita è stata la nostra vita e, per questo, anche un piccolo spicchio del nostro cuore se ne è andato. Mercì madame Fernanda.

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1 Comment on "LA FINE DI UN ROMANZO"

  1. Aver conosciuto e lavorato per L’ingegnere nel settore giovanile (bada,non per il piacenza f.c.) è stato un onore e un privilegio. La signora Fernanda,era veramente come l’avete descritta,un autentica signora. Poche parole e molti fatti,esattamente come l’ing.Leonardo. La loro cappella al cimitero è a fianco a quella di mia madre.Ed E’ sempre un occasione per fare 4 silenziose chiacchiere. fabio

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