Il mercato ortofrutticolo lascia la storica sede di via Colombo. Ci sono un sacco di cose che non sapete sul mercato ortofrutticolo, così abbiamo fatto un paio di domande e a un fruttivendolo che dice di andarci solo per le due gemelle che stanno alla pesa.
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La cosa più divertente del mestiere di fruttivendolo è la banana gonfiabile della Chiquita. Si vedono ai concerti e soprattutto allo stadio. La moda di sventolare banane di plastica in curva venne lanciata dai tifosi del Manchester City alla fine degli anni ’80 e se fai il fruttivendolo hai la possibilità di averne una uguale. A proposito: per i fruttaroli è tempo di cambiamenti. Lo storico mercato ortofrutticolo – a Piacenza è tutto storico, sarà perché non fanno mai niente di nuovo – lascerà la sede di via Colombo per spostarsi altrove. Ancora non si conosce la nuova destinazione – si pensava a un’area comunale a Le Mose, ma costa troppo – ma la concessione scadrà il 31 marzo e a fine anno il mercato dovrà traslocare. Il mercato ortofrutticolo è un mondo nascosto, sconosciuto. I piacentini comprano frutta e verdura al supermercato, bollano le mele senza guanto trasparente e poi le lasciano lì, rompono perché il caro cipolle è evidente e ci sono vecchie che passano il resto della loro vita a stressare i venditori. Alcune – giurano i commessi – lo fanno apposta perché non hanno niente fare. Ma quello che tutti si chiedono è: che cosa succede al mercato ortofrutticolo? Com’è la giornata tipica di un grossista? Noi siamo qui per questo e ci siamo fatti raccontare la mattinata tipica al mercato di via Colombo da un giovane fruttivendolo che gestisce un banco di frutta e verdura in un supermercato della città. Il nostro uomo preferisce restare anonimo perché è fidanzato e dice che va al mercato principalmente per le due gemelle che stanno alla pesa.
Iniziamo da una domanda fondamentale: dove si trovano le banane gonfiabili della Chiquita? “Sono gadget che ogni tanto ci regalano le aziende. Ne ho una anch’io”. Forte. Beh, che si fa al mercato ortofrutticolo? “Arrivo lì alle 6,40 del mattino, appena apre. Se alla sera hai bevuto sei fottuto. Comunque. Una volta sul posto giro i sette posteggi e scelgo frutta e verdura. E’ una cosa abbastanza delicata, impiego un po’ per scegliere i prodotti di qualità e per tirare sul prezzo, anche se alla fine sono quasi sempre io a cedere…”. Quindi, una volta scelta la frutta, si va alla pesa. “Funziona come al supermercato: pesi la frutta e una ragazza gentile compila la bolla con scritto che cosa hai acquistato e il peso totale. A proposito: a una pesa ci sono due gemelle niente male. A volte prendo cose inutili tipo i litchi, quegli affari con la buccia rugosa che non mangia nessuno, solo per vedere loro…”. Una volta pesata la mercanzia il nostro fruttivendolo carica la roba sul furgone, la porta in negozio e la espone per le vecchiette che piuttosto che non lamentarsi per il prezzo delle fragole si farebbero scippare fuori dalla Posta. “In media un fruttivendolo va al mercato coperto 4-5 volte alla settimana” dice ancora il nostro uomo. Che è contento che il mercato si sposti da via Colombo. “Non ci sono parcheggi, quando nevica è un casino, va tutto in tilt, e la struttura cade a pezzi. Hai presente quelle città fantasma che si vedono nei film western? Ecco, quello è il mercato ortofrutticolo di Piacenza. Il luogo della nuova destinazione ha poca importanza, conta solo andare via da lì. Era ora che il mercato cambiasse aria”. Avremmo ancora un sacco di cose da chiedere al nostro fruttivendolo, ma deve andare a salvare una zucca dallo sguardo perfido di una vecchia.
filippo.merli@labatusa.it
Potevi fare una foto alle due gemelle alla pesa! O magari sono protagoniste di un altra rubrica?