IN PAROLE POVERE

Sergio Giglio dice che la Fondazione avrebbe minusvalenze per un totale di 100 milioni di euro. Dato che in materia finanziaria siamo molto ignoranti abbiamo cercato di capire che cos’è in parole povere una minusvalenza.

Sergio Giglio

FOTO: INTERNET

Sergio Giglio ha scritto una lunga lettera sulla Fondazione. L’imprenditore piacentino, che fa parte del Consiglio generale dallo scorso 11 gennaio, ha confermato di essere candidato ad assumere la presidenza dell’ente di via Sant’Eufemia dopo la fine del mandato di Giacomo Marazzi – il nuovo presidente verrà eletto entro marzo – e ha condotto un’analisi sulla Fondazione “con l’ausilio di esperti ben prima delle note vicende che legano la nostra Fondazione all’Istituto Monte dei Paschi di Siena” (vedere per leggere). Il pezzo forte della lettera è questo: “Come è già stato rilevato in alcuni consessi, al 31 dicembre 2011 il patrimonio della Fondazione si caratterizzava come fortemente indisponibile. In particolare, come illustrato in nota integrativa i 195 milioni di titoli di debito immobilizzati – in prevalenza titoli strutturati indisponibili con scadenza media dei rimborsi molto lunga, finanche al 2030 – al 31/12/2011 producevano una minusvalenza latente pari a oltre 69 milioni di euro, corrispondenti a più del 35% del loro valore. Il che significa che a fronte di necessità finanziarie, magari derivanti da un importante progetto per il territorio, uno smobilizzo anticipato produrrebbe minusvalenze che ad oggi sarebbero stimabili in quasi 100 milioni di euro”. Qui occorre spiegare che cos’è una minusvalenza. Il termine tecnico dice che la minusvalenza “in contabilità, è la differenza negativa, in un determinato periodo di tempo, del valore di un’attività finanziaria o di un’attività reale, come valori mobiliari (ad esempio azioni) o beni immobili (ad esempio abitazioni)”. Per farla breve e senza troppe pare finanziarie: a oggi la Fondazione – se dovesse ritirare i titoli – avrebbe perso 100 milioni di euro, ma la perdita non è reale, dato che il valore dei titoli può sempre variare e quindi anche aumentare. “Le risultanze a cui faccio riferimento – prosegue Giglio – sono frutto di verifiche tecniche di poste di bilancio e commenti ricavabili dalla nota integrativa dell’ultimo documento contabile disponibile ( bilancio 2011)”. Poi rilancia: “Come ho detto, la mia disponibilità ad assumere questa carica, se ce ne saranno le condizioni, è oggi sostenuta da diverse componenti della società, comprese diverse realtà del volontariato”. Tra i candidati per la presidenza della Fondazione c’è anche lui.

scrivania@labatusa.it

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1 Comment on "IN PAROLE POVERE"

  1. In parole ancora più povere: visto l’andamento attuale della finanza li hanno investiti davvero malissimo. Ma se uno ci perde di solito un altro guadagna: in questo caso chi?

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