SCORCIATOIE

Bersani annuncia di voler portare un po’ di piacentinità a Roma (ma che cosa vuol dire?), poi fa un bagno di umiltà (“anche Colombo è partito da Bettola”), quindi risolve il problema dei pendolari con un colpo di genio: prende “simbolicamente” il treno per Milano e alla fine va in macchina.

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FOTO: INTERNET

Un po’ di piacentinità a tutti. Pier Luigi Bersani esalta la sua terra e dice di voler portare un po’ dell’essenza piacentina a Roma. Quindi a Roma i giovani si lamenteranno che il centro è morto, i guidatori si spazientiranno perché non ci sono parcheggi, i vecchi se la prenderanno col Comune perché non ci sono abbastanza fermate del pullman e gli Amici del Pincio – il corrispettivo romano degli Amici del Facsal – s’indigneranno perché il paninaro indiano diffonde l’odore di salamella grigliata nell’aria. “Porterò un po’ di piacentinità a Roma” ha detto Bersani mentre aspettava l’arrivo della staffetta degli esponenti del Partito Democratico partita da Bettola (se Massimo Trespidi fosse tesserato col Pd, data la sua passione e la sua attitudine alle maratone, il testimone sarebbe arrivato molto più in fretta, ma va bene lo stesso). Ma che cosa vuol dire “piacentinità”? E’ uno stato dell’anima? Una corrente filosofica? Niente di tutto questo. “Ci riconosciamo un sacco di difetti ma abbiamo anche qualche qualità: la sobrietà, la riservatezza, la capacità di tenere i piedi per terra senza proibire di avere una visione e di sognare, purché i sogni abbiano gambe per camminare. L’Italia ce la farà, ne verremo fuori bene, mettendoci tenacia, costanza, sobrietà, insomma un po’ di piacentinità!”. La soluzione di tutti i problemi del Paese sono i piacentini: simpatica trovata elettorale, niente da dire. Poi Bersani ha avuto un attacco di modestia, perché in questo momento così delicato, con gli italiani sfiduciati e disillusi dai politici, è importante essere umili: “Anche Colombo è partito da Bettola e poi ha attraversato l’ oceano”.
Ma la cosa più divertente è che ieri Bersani si è fatto trovare davanti alla stazione di Piacenza per prendere “simbolicamente” il treno per Milano, dove ha tenuto un lungo comizio per lanciare la candidatura di Umberto Ambrosoli in Lombardia. Già che c’era, per dimostrare solidarietà ai pendolari che sulla tratta Piacenza-Milano e ritorno dicono di viaggiare in condizioni pessime, coi treni sempre in ritardo e il riscaldamento rotto, Bersani a Milano poteva andarci davvero col treno e non solo “simbolicamente”, dato che alla fine è andato a Milano in macchina. L’idea comunque è buona. I pendolari piacentini che “simbolicamente” prendono il treno tutti i giorni per andare al lavoro prendano esempio dal segretario del Pd: vadano simbolicamente in stazione, facciano simbolicamente il biglietto, aspettino simbolicamente il treno in ritardo e poi vadano a Milano in macchina. Per risolvere il problema dei disagi creati da Trenitalia serviva Bersani. Ecco perché lui è candidato premier e voi siete semplici pendolari.

scrivania@labatusa.it

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1 Comment on "SCORCIATOIE"

  1. Non male la soluzione della macchina, una presa per i gabazize alla piacentina visto che porterà la piacentinità; il detto dice: piacentini ladri e assassini, meglio che parli di tortelli e pisarèéì

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