GIGLIO SULLA MONTAGNA

Non c’è da stupirsi se Sergio Giglio ha passato la domenica in un santuario. Da quando si è candidato alla guida della Fondazione sono successe strane cose. Chissà se si è pentito di essere uscito allo scoperto e di aver parlato di quella famosa minusvalenza. Ecco la prima puntata di “RiFondazione”, la nostra piccola inchiesta sulla Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Sergio Giglio

TESTO: FILIPPO MERLI; FOTO: INTERNET

Il fatto che Sergio Giglio abbia passato la domenica al santuario di Santa Maria del Monte è divertente. Da quando si è candidato alla guida della Fondazione sono successe strane cose: documenti anonimi, esposti in Procura, vecchie storie rispolverate dai giornali, veleni, rumors. E la sua candidatura è stata pubblica, figurarsi che cosa sarebbe accaduto se si fosse candidato con manovre carbonare. Tutto è cominciato il 7 febbraio scorso, quando Giglio è intervenuto sulla Fondazione e ha parlato di una minusvalenza di 100 milioni di euro per l’ente di via Sant’Eufemia (vedere per leggere). Da lì è scoppiato il finimondo. Prima la Fondazione, attraverso una nota diffusa a mezzo stampa, ha accusato Giglio di aver sollevato un polverone “che ha finalità che non sono certo quelle dell’interesse della Fondazione”. Ma è successo anche di peggio: sui tavoli di parecchie istituzioni è arrivato un documento anonimo che criticava il contenuto del Dossier Giglio, sostenendo “che la posizione finanziaria della Fondazione – come ha riportato Piacenza24  il 12 febbraio – non è compromessa né tale da imporre l’emersione di minusvalenze latenti minimamente comparabili con quelle indicate nella nota (circa 100 milioni di euro)”. Insomma, un modo non troppo carino per dire che Giglio si sbagliava. “E’ un documento freschissimo, arrivato (o fatto arrivare) nei giorni scorsi sui tavoli degli ambienti istituzionali che contano. Di più. A differenza del dossier Giglio che si riferiva alla situazione di bilancio a fine dicembre 2011 – scriveva ancora il sito di Radio Sound – questo analizza la situazione patrimoniale della Fondazione al 31 dicembre del 2012. Non è escluso che il memorandum sia stato fatto circolare allo scopo di controbilanciare e in parte fugare i dubbi alimentati dalle criticità contenute nella nota Giglio”.

SOLDI ALL’UDC, UNA VECCHIA STORIA

Ma i documenti anonimi arrivati sui tavoli istituzionali sarebbero più di uno e avrebbero indotto il presidente uscente, Giacomo Marazzi, a presentare un esposto in Procura per tutelare l’immagine della Fondazione. “L’esposto – scriveva Libertà due giorni fa – chiede che l’autorità giudiziaria valuti se siano ravvisabili profili di illiceità di qualsivoglia natura nella serie di voci e illazioni (a partire dai documenti anonimi arrivati anche sui tavoli delle istituzioni) che sono circolate nelle scorse settimane e che descrivono una Fondazione “allo sbando, da commissariare”, in una situazione finanziaria “drammatica”. Poi ci si è messo il Giornale, che sabato ha rispolverato una vecchia storia di finanziamenti all’Udc laziale da parte dell’Ingegneria Biomedica Santa Lucia di cui è presidente Bruno Giglio, il fratello di Sergio. La notizia è stata ripresa ieri con un titolo a cinque colonne da Libertà: “Biomedica, indagine per 3mila euro all’Udc”. Addirittura l’indagine della Guardia di Finanza risalirebbe ai rimborsi elettorali delle elezioni Regionali del 2010 ed è stata ripresa dai giornali – tra cui il Corriere della Sera e Repubblica – nel novembre scorso, ma è tornata a galla a pochi giorni dall’elezione del nuovo presidente della Fondazione. In pratica, secondo la Corte dei Conti, non sarebbero stati presentati all’Udc i documenti di 25 sponsor dei candidati centristi. Bruno Giglio, interpellato da Libertà, ha parlato di “vicenda irrisoria”.

CONFLITTO D’INTERESSI

E non è finita qui. Ieri Libertà ha svelato un particolare interessante: “E’ stato reso noto il contenuto dell’esposto della Fondazione alla Procura piacentina dove si adombra un’incompatibilità di suo fratello (Sergio Giglio, nota della Batusa) in quanto la Biomedica lavora con i Comuni che esprimono cinque consiglieri nell’ente”. “Si vede un conflitto d’interessi” ha sentenziato il quotidiano di via Benedettine. La Biomedica Santa Lucia si occupa della gestione calore – il servizio di riscaldamento degli immobili comunali – di numerosi comuni piacentini. Questo sarebbe il “conflitto d’interessi”. Bruno Giglio ha parlato di “assurdità”, ma intanto i veleni continuano. Ieri il candidato Sergio Giglio è salito in montagna “per respirare meglio”. Chissà se col senno di poi, dopo gli attacchi ricevuti negli ultimi giorni, dopo i documenti anonimi e i commenti un po’ velenosi, si sia chiesto se abbia fatto bene a candidarsi e a tirare fuori quella storia della minusvalenza.

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