LA RIVOLUZIONE MANCATA

Dalla Rivoluzione Civile al Valium: ripercorriamo il flop del partito di Antonio Ingroia attraverso gli status di Facebook di Nando Mainardi, segretario regionale di Rifondazione Comunista.

nando

Dalla rivoluzione al Valium. Dall’entusiasmo di venerdì alla delusione di stamattina. Rivoluzione Civile, il partito di Antonio Ingroia, non ha ottenuto i risultati sperati e al Senato ha preso l’1,7 per cento, dato che non permette a nessuno dei candidati di entrare in Parlamento. Ingroia se l’è presa col Pd: “A conti fatti – ha detto al Corriere della Sera – se Bersani avesse aperto a noi avrebbe vinto al Senato, questi sono risultati che portano la responsabilità di chi ha fatto queste scelte. Per quanto ci riguarda sapevamo che era un’impresa difficile”. Difficile sì, ma i sostenitori di Rivoluzione Civile ci credevano. Il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Nando Mainardi, era uno di loro. Ripercorriamo il flop di Rivoluzione civile attraverso i suoi status di Facebook iniziando da venerdì scorso.

VENERDì 22 FEBBRAIO
“Sono all’iniziativa di chiusura della campagna elettorale di Rivoluzione Civile a Piacenza: un bel po’ di gente, tanti ragazzi per la Rivoluzione Civile, per il vero cambiamento”.

SABATO 23 FEBBRAIO
“Pensaci. Vuoi in Parlamento qualcuno che abbia come riferimento forte la Costituzione? Che punti a ripristinare l’articolo 18 e a difendere il contratto nazionale di lavoro? Che punti a sconfiggere la precarietà? che lotti davvero contro le mafie? Che punti al rilancio della scuola e della sanità pubbliche? Allora, vota RIVOLUZIONE CIVILE”.

DOMENICA 24 FEBBRAIO
“Vorrei dire la frase epica: sono comunista e non ho nient’altro da aggiungere. Ma la rinvio ad un’altra volta. Sono comunista, e ho votato Rivoluzione Civile”.

LUNEDì 24 FEBBRAIO (SERA)
“E adesso, da dove ripartire? Domattina vado a provare ad evitare lo sfratto di un ragazzo egiziano e della sua famiglia. Riparto da qui”.

MARTEDì 25 FEBBRAIO (TARDA MATTINATA)
“Penso che sia necessaria, ora, una discussione dentro Rifondazione Comunista, ma che non sia praticata solo su noi stessi, sul nostro ombelico. Perché il problema non è solo nostro. Che coinvolga quei pezzi di sinistra e quelle intellettualità che puntano alla costruzione della sinistra di alternativa. Che assuma come propria la dimensione della ricerca, dell’assemblea e della partecipazione. Che non disperda i processi partecipativi di questi mesi. Che punti a rideclinare la forma partito nel mondo di oggi. Ritengo necessario anche uno scatto generazionale: troppo spesso, utilizziamo categorie e linguaggi che non appartengono a chi oggi ha vent’anni o trent’anni. Si tratta di costruire una discontinuità su metodi, forme e pratiche, senza opzioni nichiliste o dissoluzioni”.

scrivania@labatusa.it

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1 Comment on "LA RIVOLUZIONE MANCATA"

  1. Bravo Nando è proprio vero: “troppo spesso, utilizziamo categorie e linguaggi che non appartengono a chi oggi ha vent’anni o trent’anni.” e infatti prontamente aggiungi: “Si tratta di costruire una discontinuità su metodi, forme e pratiche, senza opzioni nichiliste o dissoluzioni”. Cominciamo bene.

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