CRONACA DI UN TRICICLO

Dinosauri di gomma al posto della redazione di economia, case delle bambole per abituarsi a pagare l’Imu fin da piccoli nello spazio del caposervizio, ruspe e tricicli dove prima si parlava di politica: ecco che cosa c’è oggi al posto delle scrivanie dei giornalisti di Cronaca, dove persino il cesso è diventato un bagno.

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TESTI: FILIPPO MERLI; FOTOGRAFIE: IDEM

Il cesso è sempre in fondo a destra. Per il resto l’ex redazione di Cronaca – ora sede dei “Giochi di Stefania e Paolo”- è un tantino cambiata. I dinosauri di gomma e i bambolotti di fabbricazione tedesca hanno dato quel tocco kitch che ha reso fichissimo il locale di via Chiapponi 35. Certo, anche i ritagli di giornale coi titoli meglio riusciti della storia della Cronaca – tipo “Dal Tour de France al Puttan tour” o “Il paradiso della bietola” – che erano appesi al muro avevano il loro perché, ma sono niente in confronto ai trattori a pedali che hanno preso il posto di Marcello Pollastri. Sabato pomeriggio il nuovo negozio di giocattoli ha ufficialmente aperto. Paolo, il proprietario, ha dato una ripulita alla vetrina, mentre Stefania ha sistemato i vasi di fiori all’ingresso, lì dove un tempo c’erano vecchie biciclette e un posacenere che ogni tanto prendeva fuoco. Poi la porta si è aperta e i bambini hanno preso per mano mamma e papà e hanno fatto spendere loro gli ultimi risparmi in archi e balestre, perché oggi bisogna essere pronti a tutto. Dentro è sparito il pavimento rialzato ed è tornato alla luce il suolo originario, oltre ai resti di qualche stagista che aspettava di essere assunto. Niente da dire: così l’ex redazione di Cronaca fa tutto un altro effetto. E’ più luminosa, più divertente, e soprattutto l’enorme orso in vetrina dovrebbe tenere alla larga quegli ubriaconi che entravano e chiedevano di scrivere un articolo sull’elezione del presidente degli Stati Uniti, mentre è probabile che le incursioni in infradito di Carlo Mistraletti proseguano. Ma vediamo com’è cambiato nel dettaglio il locale che ospitava la Cronaca, ridisegnando la planimetria per vedere che cosa c’è oggi al posto dei giornalisti e delle varie redazioni del quotidiano piacentino.

DIREZIONE: SGABUZZINO

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Al posto dell’ufficio del direttore, Emanuele Galba, c’è una porta che nessuno sa dove conduca (a parte i proprietari). Probabile che al di là del muro ci sia lo sgabuzzino con giocattoli da riparare e qualche confezione di Cif per smacchiare i giaguari di peluche.

CAPOSERVIZIO: TRATTORI E MAZZE DA BASEBALL

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Un tempo nella postazione del caposervizio, Gianfranco Salvatori, si parlava di Lince, mezzi corazzati e Tornado. Oggi ci sono trattori Bruder “multifunctional” con ruote girevoli e cofano che si apre, oltre a un’autopompa dei pompieri, a qualche caterpillar e a mezzi per il trasporto eccezionale. Sopra ai trattori c’è un set per il gioco del golf, uno per il baseball e un paio di carriole per piccoli proprietari terrieri.

CRONACA NERA: AUTOMOBILI DA CORSA VECCHIO MODELLO

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Dove sedeva il nerista di Cronaca, Giampietro Bisaglia, oggi ci sono due automobili da corsa vecchio modello, una rossa con la scritta “freestyle” e l’altra col numero uno. Di dimensioni simili alla Smart di Bisaglia, sono perfette per quei bambini che hanno già il suv elettrico della Peg Perego e non sanno dove mettere i soldi.

POLITICA: RUSPE E TRICICLI

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Trattori a pedali e tricicli hanno preso il posto della scrivania di Marcello Pollastri (proprio quando Pollastri aveva capito che staccare la presa del computer del proprio dirimpettaio non è una mossa felice). Lì dove si parlava di Roberto Reggi oggi c’è una ruspa: a pensarci bene, tra rotonde, fontane e palazzi degli uffici tirati su dal nulla, non è cambiato poi molto.

ECONOMIA: DINOSAURI DI GOMMA

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La foto è venuta un po’ scura e ad Andrea Pasquali, grande appassionato di flash e teleobiettivi, non piacerà. Fatto sta che al suo posto oggi ci sono dinosauri di gomma, navi dei pirati, unicorni, elfi, castelli medioevali e animali della savana. Il piccolo autosilo con macchinine in miniatura è l’unico parcheggio gratis che si può trovare oggi in centro.

SPORT: PASTELLI E PENNARELLI

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Dove prima si parlava di Piacenza Calcio, volley e calciatori dilettanti, oggi ci sono giochi per piccoli geni che preferiscono la scienza ai Pokemon e ai Gormiti (roba per bambini): vulcano con sismografo, laboratorio del piccolo chimico, lenti d’ingrandimento, stetoscopio, caleidoscopio, riproduzione del corpo umano con muscoli e ossa. Ma anche i geni hanno bisogno di svago, così lì accanto ci sono anche pastelli a cera di marca Giotto, yo-yo, antistress e trottole. Nessuno sa che fine abbia fatto la maglia autografata che bomber Camozzi aveva gentilmente donato alla redazione sportiva.

PROVINCIA: PICCOLI CRUCCHI E CASA DELLE BAMBOLE

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Nello spazio riservato alla redazione della provincia oggi ci sono bambolotti di fabbricazione tedesca, banchi della frutta per qui bambini che vogliono iniziare a lavorare presto, casa delle bambole per abituarsi a pagare l’Imu fin da piccoli e intere famiglie di conigli e koala con vestiti eleganti e gonne a fiori.

SEGRETERIA: ORSO GIGANTE

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Al posto di Elena Pissasegola detta “Pissa” c’è il famoso orso di peluche, l’oggetto che più attira l’attenzione dei passanti. Esattamente come accadeva prima, quando gli strani personaggi che entravano in redazione chiedevano cose stravaganti alla segretaria, come gli orari dei treni e il perché Cronaca non avesse la pagina dei morti.

SPETTACOLI: CASSA E CARTA REGALO

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Lì dove Laura Bicchi ed Emiliano Raffo ascoltavano musica incomprensibile ora c’è il quartier generale dei proprietari, col registratore di cassa e la carta regalo.

POLIGRAFIA: XILOFONI E TEMBURELLI

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Il luogo in cui veniva impaginato il giornale adesso s’è trasformato nell’angolo per piccoli Giovanni Allevi. Ci sono xilofoni, tamburelli e altri strumenti musicali per ripercorrere la carriera dei Fratelli Borgazzi. Non solo. Sugli scaffali ci sono pure animali di gomma dura, pupazzi e giochi di legno tipo puzzle.

CESSO: BAGNO

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Non abbiamo avuto il coraggio di chiedere, ma è molto probabile che il cesso – il luogo mistico della redazione, lì dove i giornalisti lasciavano simpatici messaggi su dimensioni e prestazioni alle giornaliste – oggi sia diventato un bagno.

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