BERE UN ROBO A LENINGRADO

Il giornalista Luigi De Biase si trova in Russia per lavoro, ma tra un pezzo e l’altro ha trovato il tempo di bere un robo a San Pietroburgo (un tempo Leningrado), tra bar intitolati a Fidel Castro, gin tonika e intellettuali sbronzi che fanno murales inequivocabili di fronte alla sede dei servizi segreti.

FIDEL

TESTO: LUIGI DE BIASE PER LA BATUSA

Per qualche strana ragione San Pietroburgo ha la fama di città romantica, quindi non è raro che una ragazza piacentina chieda al compagno di portarcela per qualche anniversario e di evitare in questo modo il tedio del sabato sera nella piazzetta di Rivergaro (nota bene: molte volte si tratta di femmine che non vanno neanche in treno da sole a Milano perché la stazione centrale è un casino, ma improvvisamente sono colte dal desidero di esplorare la costa orientale del Mar Baltico, vai a capire poi). Comunque sia, San Pietroburgo, che un tempo era chiamata Leningrado, è anche una buona città per le bevute. Ecco quindi una lista di locali interessanti.

FIDEL
Il bar Fidel prende naturalmente il nome da Fidel Castro, il condottiero del socialismo cubano, come prova l’enorme ritratto su una parete. Mi sono sempre chiesto che bisogno c’era di prendere Fidel quando si ha a disposizione gente come Lenin, Frunze e Trotski, ma infondo non sono affari miei questi. Il Fidel in ogni caso è un ottimo bar, abbina musica commerciale degli ultimi anni a percentuali di gin elevatissime nei cosiddetti “gin tonika”, quindi è il favorito di studenti e gente che conosce la congiuntura macro-economica globale. Alcuni dicono che gli intellettuali del movimento “Voina” siano partiti da qui, e dovevano essere parecchio sbronzi, la notte in cui hanno deciso di disegnare un cazzo enorme con la vernice spry sul ponte mobile che si trova di fronte alla sede dei servizi segreti. Proprio così: il ponte si alza e un cazzo enorme compare piano piano di fronte ai servizi segreti, il ponte s’abbassa e il cazzo non c’è più. Intenso.

WARSAW
Hipster di tutto il mondo, unitevi! Questo posto si trova a San Pietroburgo per puro caso, potrebbe essere a Londra, a Rotterdam oppure a Soho: si chiama come una canzone dei Joy Division, i baristi sono pettinati come i Joy Division, il cibo non è male ma nel complesso è tutto un po’ troppo pulito. Ottimo se volete tornare a casa e raccontare agli amici che Piacenza è indietro due anni rispetto a San Pietroburgo.

THE OFFICE
Una volta mi sono avvicinato a uno sconosciuto e gli ho detto: ciao come stai? Lui è trasalito: come hai fatto a capire che sono italiano? Ecco gli indizi. Uno: hai il Woolrich appena uscito dalla fabbrica. Due: profumi come una mignotta. Tre: sono le undici di sera e stai guardando Siena-Genoa seduto al bancone e solo come un cane. The Office è frequentato soprattutto da merce anglosassone, i camerieri hanno un inglese eccellente ma è abbastanza difficile beccare dopo le sei di pomeriggio, quando le clienti russe finiscono la cena e vanno a ballare in posti di cui voi poveracci, che siete a San Pietroburgo per due giorni in viaggio di lavoro, non potete neanche immaginare.

METRO
Discoteca di tre piani, è un po’ lontana dal centro ma se avete diciotto anni vale la pena visitarla. Non spaventatevi quando il gorilla all’ingresso vi perquisisce e vi chiede se avete pistole o coltelli con voi: potete farlo subito dopo, al momento di superare il secondo livello di sicurezza, quello in cui una vecchia che non ha voglia di perdere tempo vi costringe a svuotare le tasche per assicurarsi che non avete gomma da masticare con voi. All’interno c’è una vasto assortimento di bevande e di esseri viventi, ma non perdete tempo a cercare Metro sulle guide turistiche: questo posto è troppo russo per stare sulle Lonely Planet.

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