L’IMMANCABILE FOLLA DI CURIOSI

Stamattina sul Corso c’era una gru con gli operai che appendevano le bandiere per gli alpini. A guardarli e a fare commenti c’era l’immancabile folla di curiosi, quelli che sbirciano nei cantieri, sono sempre sul posto quando c’è un’ambulanza o un camion dei pompieri e si ritrovano sull’argine per la piena del Po.

cantieri

FOTO: INTERNET

L’immancabile folla di curiosi è in ogni articolo di cronaca nera che si rispetti. E’ un’espressione classica, tipica del linguaggio del nerista, anche perché in effetti l’immancabile folla di curiosi è sempre presente sullo scenario di un fatto di cronaca. Non solo. I curiosi sono ovunque valga la pena di curiosare, li trovi sul posto quando accade qualcosa di diverso dal solito che attira la loro attenzione. Questa mattina, per esempio, sul Corso c’era una gru con gli operai impegnati ad appendere le bandiere tricolori per l’Adunata degli alpini. La gru era in mezzo alla strada, con una vigilessa con lo sguardo serio che bloccava il traffico e un furgoncino dei vigili che poco più avanti. Appena hanno visto un lampeggiante acceso, l’immancabile folla di curiosi si è radunata attorno alla gru. Tutti con lo sguardo rivolto all’insù, come se stesse accadendo qualcosa di straordinario. Operai che appendono le bandierine: wow!  I curiosi avevano un’espressione piena di stupore, seguivano attentamente le operazioni e facevano commenti tra di loro. Molti ovviamente erano pensionati, gli stessi che sbirciano in tutti i cantieri e che danno consigli ai manovali. L’immancabile folla di curiosi è ovunque ci sia un’ambulanza o un camion dei pompieri fermo in strada, i curiosi domandano agli altri curiosi “che cosa è successo?”, guardano e cambiano espressione a seconda dell’accaduto. Poi li ritrovi in Piazza Cavalli quando mettono l’albero di Natale, oppure sull’argine quando c’è la piena del Po, così come per qualsiasi opera pubblica in costruzione, per i matrimoni e per il passaggio di una persona importante. Poi, quando lo spettacolo è finito e non c’è più nulla da curiosare, i curiosi si disperdono. Un’altra giornata di lavoro è finita.

filippo.merli@labatusa.it

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